100% Fitness Mag - Anno IV Agosto 2010 | Page 26

Dottoressa Marianna Cricelli Ippoterapista presso il CRE “Madonna di Rosella” Piano di Sorrento (NA) L’angolo degli esperti IPPOTERAPISTA L’IPPOTERAPIA S in dai tempi di Ippocrate, il cavallo da sella veniva utilizzato a scopo terapeutico definendo “salutare” il suo ritmo. Da allora ad oggi si riscontrano in letteratura numerosi riferimenti finalizzati al valore dell’equitazione come metodo efficace per favorire e conservare la salute fisica e mentale dell’individuo. Attualmente, con studi effettuati nel corso degli ultimi 40 anni, si è visto come l’andatura del cavallo è simile a quella umana. Ma andiamo per ordine. L’intervento terapeutico richiede: - un adeguato periodo valutativo dello sviluppo psicomotorio raggiunto dal bambino, sia dal punto di vista diagnostico che prognostico. - Un’analisi periodica dei risultati ottenuti relativamente alla metodica applicata. - Un accurato rilevamento delle ripercussioni emotivo-relazionali che il danno senso motorio inevitabilmente comporta. Il coinvolgimento dell’ambiente è un elemento determinante e comune a tutte le diverse tecniche riabilitative per consentire un intervento globale ed intensivo, lungo tutto l’arco della giornata, finalizzato a normalizzare e ad accelerare lo sviluppo del bambino qualunque sia la sua diagnosi. I principi a cui mi atterrò nell’affrontare questa sintesi, non sono 26 | 100% Fitness Magazine altro che l’approfondimento dei concetti di spazio, tempo e movimento. Il rapporto tra psicomotricità e riabilitazione equestre è molto stretto e dovra essere stretto il rapporto tra terapia in box e riabilitazione equestre. Un ulteriore nota che nasce da queste considerazioni evidenzia la stretta connessione che deve esistere, fra dialogo psicomotorio e quello kinesiterapeutico. Il maneggio utilizzato in riabilitazione equestre presenta le seguenti caratteristiche: - la dimensione minima deve essere 15 mt di larghezza e di 22 mt di lunghezza; - immagini di riferimento fissati lungo lo steccato preferibilmente ad altezza cavaliere (disegni lettere foto ecc.) - un’area utilizzata per il riconoscimento corporeo attrezzata con lo specchio; - la luminosità, che deve essere assicurata anche nelle ore serali ed in condizioni di tempo nuvoloso per garantire sempre una veduta d’insieme; - una stazione fissa di messa in sella e di discesa da cavallo; - birilli, corde, paletti e ostacoli colorati. Si richiedono queste peculiarità, o parti di esse, in quanto si potrebbe sviluppare in questo ambiente e con l’equide,anche il gioco simbolico.