100% Fitness Mag - Anno III Ottobre 2009 | Page 65

I SINTOMI Essendo compromessa la normale capacità del sangue di coagulare, il sintomo che predomina sono le emorragie che possono essere interne o esterne. Il caso più semplice perché più evidente è quello delle emorragie esterne ossia potreste notare: copioso scolo di sangue dal naso, dalle gengive, da piccole ferite cutanee, dalla vulva, dal prepuzio, diarrea e vomito con sangue, pipì sanguinolenta. Più complesso è il caso delle emorragie interne ossia raccolte di sangue nel torace (emotorace), nella cavità addominale (emoperitoneo), nelle articolazioni, nella pelle (ematomi), nell’occhio, e più raramente a livello encefalico o nello speco vertebrale. Come fare allora ad accorgersi di un avvelenamento quando mancano i segni di un’emorragia esterna? Cosa fa il veterinario in caso di intossicazione? Attenzione a questi sintomi che il vostro cane o gatto possono manifestare: profondo abbattimento, perdita d’appetito, estrema debolezza, a volte tosse, dispnea e, soprattutto, pallore delle mucose (sol- levate il labbro del vostro cane e osservate il colore della mucosa gengivale: se da rosa brillante, come dovrebbe essere, diventa rosa pallido o bianca c’è il forte sospetto che abbia preso veleno). Fortunatamente questo è uno dei pochi avvelenamenti in cui esiste un valido antidoto: la vitamina K. Questa vitamina per essere efficace va somministrata in grosse quantità e per tempi molto prolungati (fino a tre settimane). La somministrazione può avvenire per via orale in forma di confetti o gocce, ma se l’animale è anoressico o la situazione è grave e urgente, si può utilizzare la via endovenosa. Durante la terapia il soggetto va tenuto al caldo, in ambiente tranquillo senza fare inutili movimenti, inoltre, se ha perso un quantità notevole di sangue e non è possibile aspettare l’effetto dell’antidoto, può essere sottoposto a trasfusione di sangue. 100% Fitness Magazine | 65