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> SCOPERTE
SPESSO CI CAPITA DI
URTARE UNO SPIGOLO CON
IL GOMITO E AVVERTIAMO
DOLORE, SCOPRIAMONE
IL MOTIVO
E’ per via del nervo ulnare, che percorre
tutto il braccio dell’ascella al dito mignolo
e che passa molto vicino alla cute, proprio all’altezza dell’articolazione del gomito. In questo punto ossa e nervo non
sono protetti da alcun fascio muscolare.
Il nervo ulnare passa nel solco laterale
dell’omero, l’osso della parte superiore
del braccio, e sopra la parte terminale
dell’ulna, osso dell’avambraccio.
Finchè il braccio è teso, le ossa si trovano
sullo stesso piano e costituiscono un canale protettivo per il nervo; quando invece il braccio è piegato, la parte terminale
dell’ulna sporge visibilmente, l’omero e
il solco si spostano e il canale tra le due
ossa si appiattisce. In questa posizione se
il nervo è colpito manda un messaggio di dolore o, come spesso capita,
una specie di scossa che corre lungo
l’avambraccio fino al mignolo e alla metà
esterna dell’anulare, ossia le estremità del
nervo ulnare.
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FORMAGGI ITALIANI,
PIACCIONO IN TUTTO IL MONDO
Provolone, pecorino, parmigiano reggiano e grana padano: sembrano essere tra i formaggi italiani più apprezzati all’estero. Secondo l’Istat, nei
primi mesi del 2007 c’è stato un vero boom
nell’esportazioni di formaggi e latticini. Anche
asiago e caciocavallo nostrani sembrano andare a
ruba. Arrivano soprattutto sulle tavole degli altri
paesi europei, poco negli Usa. A parte il pecorino,
che oltreoceano è richiestissimo.
L’AGLIO FA PUZZARE L’ALITO
Questa particolarità è causata da una sostanza inodore, l’alinina, contenuta nelle sue cellule. Tagliando l’ortaggio o masticandolo, se ne frantumano le cellule e l’alinina, per azione un’enzima (l’allinasi), si trasforma in allucina,
una sostanza solforata che, assieme ad altre 40, è responsabile di numerose
proprietà terapeutiche dell’aglio: ma anche dell’alito cattivo. L’allicina è infatti
molto instabile e si decompone in una serie di composti irritanti e dal forte
odore, in particolare il diallidisilfuro: quest’ultimo, passando dal sangue ai polmoni, viene espulso con l’aria, causando il noto effetto collaterale.