S
nel loro percorso di scoperta della
sessualità”, ha osservato Vincenzo
Gentile, presidente della Sia. “In
generale sono giovani spesso ansiosi
ed insicuri, frustrati, disincantati ed
annoiati e anche la loro sfera sessuale ne risente, tant’e’ che sono in aumento proprio tra i giovani maschi,
problemi quali l’eiaculazione precoce
e la disfunzione erettile.
Il 19% delle ragazze ha il primo rapporto sessuale gia’ a 14anni ed il sesso e’ associato all’amore per il 78%
di loro, percentuale che tende a diminuire con il crescere dell’età”. C’e’
poco interesse verso la prevenzione
delle infezioni sessuali e altrettanto
poco attenzione sulla contraccezione: negli ultimi anni e’ aumentato il
numero di aborti nella fascia di eta’
15-19 e molte ragazze sono convinte
di non poter utilizzare contemporaneamente pillola e preservativo.
Tra i maschi, il 45% ha il primo rapporto sessuale a 18 anni e le fantasie
sono spesso legate alle icone femminili proposte da cinema e tv. Per il
68% dei maschi di 14 anni meglio
una notte con Pamela Anderson
piuttosto che con la propria fidanzata; a 18 anni la percentuale scende
al 46%. Solo il 34% dei ragazzi di
14 anni reputa il sesso strettamente
connesso al sentimento.
Il preservativo e’ utilizzato da un ragazzo su tre. Altre informazioni sul
mondo degli adolescenti di oggi ci
vengono dallo psicologo Federico
Bianchi di Catelbianco, che nella
sua interessante relazione al 15esimo Congresso Nazionale della Societa’ Italiana di Medicina dell’Adolescenza, tenutosi a Rende (Cs) dal
23 al 25 settembre 2008, ha spiegato
che la vera rivoluzione di questi anni
è Internet, dove grazie a chat, webcam video e foto, gli adolescenti sperimentano una sessualità esasperata
e trasgressiva, ma protetta e isolata
in quanto virtuale e quindi “finta”.
La contraccezione
Di contraccezione in Italia se ne fa
poca, tendenza ancora più evidente
nelle giovanissime, dove il 30% sfida
la sorte non adoperando alcuna precauzione, e ricorrendo molto spesso
al contraccettivo d’emergenza.
E’ un vero e proprio boom infatti quello registrato dalla pillola del
giorno dopo in Italia, con un consumo cresciuto del 60% in 7 anni,
in particolare fra le adolescenti, che
nel 2006 hanno rappresentato il
55% delle acquirenti(dati del decimo congresso della Società europea
di Contraccezione, Praga, 2 maggio
2008).
Le cifre parlano da sole: se nel 2006
ne sono state vendute 320mila confezioni, nel 2007 si è arrivati a quota
370mila, con una media di oltre 1000
al giorno – ha commentato Emilio
Arisi, presidente della Società medica italiana per la contraccezione.
Ma se la contraccezione d’emergenza riscuote successo, lo stesso non
può dirsi per gli altri metodi contraccettivi, per cui l’Italia detiene
uno degli ultimi posti in Europa. Il
53% degli italiani infatti non li vuole
utilizzare, il 38% non li conosce e il
9% li adopera in modo errato.
D’altro canto, con i metodi contraccettivi naturali una coppia su quattro
rischia una gravidanza indesiderata,
ricorda Alessandra Graziottin, direttrice del Centro di ginecologia e
sessuologia medica del San Raffaele
Resnati di Milano. ‘’Calcolare i bioritmi della donna oggi è sempre più
difficile - aggiunge Giovanni Monni, presidente dei ginecologi e ostetrici ospedalieri (Aogoi)