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alute & Benessere
MEMORIA
RICORDATI
di RICORDARE
di Mariarosaria D’Esposito
Logopedista
S
i può pensare alla Memoria a Breve Termine
(MBT) come ad una sorta di lavagna da cui le informazioni, annotate temporaneamente, vengono
cancellate o inviate alla Memoria a Lungo Termine (MLT).
Leggi la lista di numeri, ripetila subito dopo e verifica quante
unità hai ricordato.
5
0
7
4
3
6
2
8
9
1
Puoi avere così una sommaria valutazione della capacità contenitiva della tua MBT. Mediamente questo serbatoio mnemonico riesce a registrare da 5 a 9 unità. Lo scarso interesse che può
suscitare la lettura di una lista di numeri, non ne consentirà il
passaggio alla MLB.
La MBT rappresenta la capacità mnestica che ha la funzione di immagazzinare informazioni solo per pochi secondi (ad
esempio il tempo che intercorre tra la lettura di un numero
telefonico e il digitarlo sulla tastiera). In realtà, le potenzialità
della MBT sono nettamente superiori se si ricorre a strategie di
memorizzazione. Rappresenta, inoltre, un passaggio indispensabile, insieme alla memoria sensoriale, affinché l’informazione
venga inviata alla MLT e si realizzi così l’apprendimento.
La MLT è considerata come un patrimonio formidabile e stabile di informazioni che ha capacità illimitate e che contiene informazioni anche per tutta la vita. Al suo interno si distinguono
numerosi “tipi di memoria”:
- Memoria semantica: rappresenta la conoscenza generale di
tutto ciò che è nozionistico e non personale (ad esempio che
i dinosauri abitavano la terra).
- Memoria episodica: conserva, invece, informazioni personali
(ad esempio i particolari del film che ho visto ieri al cinema.)
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- Memoria procedurale: riguarda l’apprendimento di capacità operative (ad esempio giocare a
tennis o guidare la macchina.)
- Memoria prospettica: riguarda il “ricordare di
ricordarsi” (ad esempio di dover imbucare una
lettera o di dover passare in banca.)
- Memoria autobiografica: riguarda il ricordo
della vita passata.
Le patologie neurologiche si accompagnano spesso
a disturbi mnestici. Si riscontrano elevate percentuali nei traumatizzati cranici, nelle malattie croniche degenerative e nelle sindromi demenziali.
Nella valutazione della memoria vengono utilizzati
test specifici volti a determinare quante e quali funzioni mnestiche sono deteriorate, quante conservate o compromesse in misura minore.
L’approccio terapeutico, pertanto, risulterà estremamente diverso in relazione alla tipologia e alla
gravità. Generalmente, in presenza di estese compromissioni, il paziente può confidare unicamente
nelle cosiddette “strategie esterne”; si tratta di particolari tecniche che sollecitano la rievocazione di