PERCHÉ LE PERSONE MANCINE SONO UNA MINORANZA?
Non esistono dei criteri scientifici per stabilire quale sia il normale uso delle mani, ma è vero che la maggior parte degli esseri
umani, dal 70 al 95%, utilizza preferenzialmente la mano destra per effettuare operazioni in cui la forza o la precisione sono
indispensabili.
Ciò che è certo è che non si tratta di un carattere ereditato geneticamente, ma piuttosto influenzato da meccanismi
sociali e culturali (nelle scuole elementari si insegna a scrivere con la destra, e molti oggetti di uso comune sono progettati per
essere utilizzati con la sola mano destra). Infatti tra i nostri parenti più prossimi, le scimmie, la cui società è sicuramente meno
strutturata della nostra, la scelta della mano da usare per i lavori manuali è individuale, non coinvolge l’intera comunità.
Alcuni studiosi hanno cercato le origini del fenomeno nella vita intrauterina, quando si verifica la laterizzazione del cervello,
cioè quando si distinguono gli emisferi cerebrali.
Già a metà del XIX secolo era stato identificato nell’emisfero sinistro il centro nervoso responsabile dell’abilità di comunicare
e comprendere il linguaggio parlato; data la controlateralità del controllo nervoso del nostro corpo, si pensò che l’uso della
mano destra fosse in qualche modo correlata a questa funzione.
Ma, circa un secolo dopo, si dimostrò che la maggior parte dei mancini hanno la stessa specializzazione nell’emisfero sinistro.
La questione rimane quindi aperta, ed è probabile che la risposta vada cercata nella storia evolutiva dell’uomo, dopo la sua
emancipazione dalla condizione di scimmione.
PERCHÉ IL PEPERONCINO E LE SPEZIE PICCANTI
PROVOCANO UNA SENSAZIONE DI CALORE?
PERCHÉ QUANDO CI GUARDIAMO
ALLO SPECCHIO LA DESTRA
E LA SINISTRA SI INVERTONO
MA L’ALTO E IL BASSO NO?
Perché la sinistra e la destra non si invertono in
realtà! È solo un’illusione creata dal fatto che siamo
noi ad essere simmetrici fra destra e sinistra (cioè
le nostre due parti, destra e sinistra, sono speculari) e
tendiamo a confondere la nostra immagine riflessa con
la nostra figura, che sembra riflettersi “girata”.
Ma se ci pensate bene, quando ad esempio alziamo
la mano destra, anche nello specchio si alza la (nostra)
mano a destra. L’illusione non avviene nel caso
dell’alto e del basso perché - per fortuna - non
siamo simmetrici lungo quest’asse e i nostri piedi
non assomigliano affatto alla nostra testa. Il “mondo
attraverso lo specchio” è invertito invece - sorpresa
delle sorprese - lungo l’asse perpendicolare alla sua
superficie; provate infatti a puntare frontalmente contro
lo specchio una matita: da che parte è diretta la punta?
L’immagine riflessa è effettivamente invertita, perché
la matita reale punta verso l’interno dello specchio,
mentre quella riflessa è diretta verso l’esterno. Si tratta
di un fenomeno ben noto a fisici e chimici, che prende
il nome di “inversione della chiralità”.
Quando si mangia un piatto piccante, come le penne
all’arrabbiata o il chili di carne, inevitabilmente si prova una
sensazione di calore accompagnata da aumento della
sudorazione e arrossamento del viso e delle orecchie. Ma
se la reazione è questa, come mai nei paesi caldi, come il Sud
America se ne fa largo uso? Si tratta di un modo per trarre in
inganno il nostro cervello, facendogli credere che nel nostro
corpo sia divampato un “incendio”.
I principi attivi contenuti nelle spezie piccanti, come la capsacina
del peperoncino, stimolano due tipi di recettori presenti nella
nostra bocca. In primo luogo eccitano le fibre nervose del dolore
che di norma percepiscono temperature estreme, intensi stimoli
meccanici, come punture e tagli e il contatto con alcune sostanze
chimiche. Ma ciò non basta per far capire al cervello cosa sta
succedendo. Allora la capsacina stimola anche dei recettori specifici
per il calore, in modo che il cervello riceva due informazioni: c’è
uno stimolo intenso, è uno stimolo di calore. A questo punto si
scatena la sensazione di calore che implica una serie di reazioni
tese a spegnere “l’incendio” che secondo il nostro cervello si sta
verificando, quindi sudorazione, vasodilatazione e rallentamento
del flusso sanguigno. Quindi la vampata di calore immediata è
una sensazione temporanea che il nostro cervello si preoccupa di
placare rapidamente, tentando tutti gli espedienti possibili per far
abbassare la temperatura corporea. Anche il mentolo agisce in
questo modo, ma invece di stimolare i recettori del calore
eccita quelli del freddo, dandoci un’immediata sensazione
di fresco.
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