100% Fitness Mag - Anno II Marzo 2008 | Page 55

Salute & Benessere di Fausto Trapani Dermatologo CUTE E REAZIONE AVVERSE DA ALIMENTI CONSIGLI PRATICI PER I GENITORI: 1) stabilite per quanto tempo il bambino può guardare la televisione: un’ora al giorno può andar bene; 2) decidete quali sono i programmi da vedere; 3) controllare sempre cosa guardano i bimbi in Tv; 4) proponete cassette di cartoni animati o programmi educativi che ritenete più validi; 5) guardate la Tv con i vostri figli, commentando e partecipando con loro; 6) fate attenzione ai programmi che guardate in loro presenza; 7) off rite delle alternative interessanti alla Tv: giochi, letture, passeggiate. CONCLUSIONI Recentemente, il Comitato per l’applicazione del Codice Tv e minori, a seguito di un monitoraggio dei programmi della fascia protetta, cioè quella pomeridiana, ha riscontrato ben 37 violazioni nel 2007 nel senso di un insano eccesso di violenza, commissionando 42 sanzioni: 10 alla Rai, 10 a Mediaset, 2 a La7, 12 alle tv satellitari, 8 alle tv locali. Questo è molto grave. La televisione, come ha commentato Sergio Givone su Il Mattino, non è solo lo specchio, passivo e neutrale, della società, ma contribuisce a creare mode, stili, valori, e ciò comporta per chi la fa un grande senso di responsabilità sociale. La stessa che ogni adulto percepisce verso i bambini che gli sono affidati. A L llergia alimentare, un modo di dire abbastanza comune che nasconde una materia molto complessa e variegata e che si traduce in una grande variabilità di manifestazioni cliniche e sintomi a carico non solo della cute ma di diversi apparati. ’incidenza delle allergie alimentari nella popolazione generale non è mai stata accertata con precisione anche per la confusione terminologica che si fa con le cosiddette intolleranze alimentari che rappresentano dei fenomeni di diversa natura. E’ preferibile adottare la classificazione proposta dall’Accademia Americana di Allergia e Immunologia ormai largamente accettata dalla comunità scientifica e che ha stabilito di usare il termine omnicomprensivo di “reazione avversa al cibo” e delegando chiaramente al medico l’onere di distinguere le manifestazioni morbose su base immunologica e quindi allergica da quelle non allergiche ma che, sul piano clinico e sintomatologico, possono mimarle. Solitamente quando si tratta di allergie (ma ciò non costituisce una regola) si intende una sintomatologia che esordisce a distanza anche breve dall’assunzione di cibo (da pochi minuti a poche ore). In questi casi è il nostro sistema immunitario ad essere “troppo sensibile” e a produrre anticorpi IgE e IgG nei confronti di una determinata sostanza che viene erroneamente riconosciuta come un antigene. Nella maggior parte dei casi gli alimenti responsabili sono pesce,crostacei, arachidi, frutta secca e, nei bambini, anche latte, uova, soia e frumento. Oltre a vari distretti cutanei le manifestazioni allergiche possono interessare il cavo orale, il canale digerente e l’apparato respiratorio. Con “intolleranza” si deve intendere un fenomeno non immunologico che agisce soprattutto in base alla quantità di cibo non tollerato da una determinata persona che si traduce in un “accumulo di tossine”. Le manifestazioni cliniche possono essere simili a quelle delle vere e proprie allergie ma certamente sarà diverso l’approccio terapeutico. Rientrano in questi casi alimenti troppo contaminati da insetticidi e/o fitofarmaci impiegati nella coltivazione o nella conservazione o trattati con additivi di vario genere. Per quanto riguarda la cute le manifestazioni spesso violente interessano il cuoio capelluto, la cute degli arti,orecchie, regioni perioculari e periorali, collo, caviglie, ascelle e pieghe in genere. Non sempre è necessaria l’esecuzione di test allergici potendo una buona anamnesi clinica far nascere fondati sospetti e inchiodare un determinato alimento alle proprie responsabilità. 100% Fitness Magazine 55