alute & & Benessere
SaluteBenessere
di Rosario Lotito
Musicoterapeuta - Socio F.I.M.
Musica e
comunicazione
non verbale.
C
ontinuiamo il discorso sulla comunicazione
questo mese e quello
successivo ci occuperemo
della comunicazione non verbale,
argomento molto interessante visto
che circa il 70% (avete letto bene)
della comunicazione passa sul non
verbale.
Entro il termine di “comunicazione
non verbale”, oggi chiamata anche “
comunicazione extra-linguistica”,è
compreso un insieme alquanto eterogeneo di processi comunicativi,
che vanno dalle qualità paralinguistiche della voce, alla mimica facciale, ai gesti, allo sguardo, alla prossemica, per giungere fino alla postura,
all’abbigliamento e al trucco.
La voce manifesta e trasmette numerose componenti di significato
oltre alle parole.
È impossibile pronunciare una parola qualsiasi senza una maggiore o
36
100% Fitness
Magazine
minore partecipazione e senza una
qualche indicazione di interesse.
Nell’atto di pronunciare una parola,
assieme agli elementi linguistici sono
associati gli aspetti prosodici dell’intonazione e quelli paralinguistici
del tono, del ritmo e dell’intensità
dell’eloquio. La sintesi degli aspetti
vocali verbali (la pronuncia di una
parola o di una frase,il vocabolario,
la grammatica, il profilo prosodico e
la prominenza) e degli aspetti vocali non verbali (la qualità della voce
di un individuo, intesa come una
impronta vocalica, che ci consente
di riconoscere con facilità una voce
familiare in mezzo a molte altre) costituisce l’atto fonopoietico. Esso fa
riferimento al canale vocale uditivo
che richiede una quantità minima di
energia fisica,consente la trasmissione e al ricezione dei segnali a distanza (anche in assenza di visione), è
caratterizzato da rapida evanescenza
e assicura un feedback completo. Infatti possiamo udirci come ci odono
gli altri, mentre non possiamo vederci come ci vedono gli altri.
La voce va intesa come una sostanza fonica, composta da una serie di
fenomeni e processi vocali. Fra di
essi ricordiamo i principali a) i riflessi (come lo starnuto, la tosse, il
russare,lo sbadiglio), i caratterizzatori vocali (come il riso, il pianto
il singhiozzo),e le vocalizzazioni (i
suoni vocalizzati come mhm, ah, eh,
che costituiscono le cosiddette pause
piene); b) le caratteristiche extralinguistiche intese