100% Fitness Mag - Anno II Maggio 2008 | Page 49

Salute & Benessere per far loro intendere che non sono soli? Lo ripeto: essere come Voi che mi leggete. Un paio di mani incallite, due ginocchia ispessite per il troppo lavoro o la costante preghiera, un po’ di tempo sottratto al maquillage sempre più esigente per off rirlo a chi chiede attenzione, un capo di vestiario portato ancora, anche se non più di moda, per un gesto più generoso di solidarietà. So per certo che esistono persone così, cito per tutti la mia cara amica Tina. Martyin Luter King, Budda, Gandhi, sono ancora validi esempi e Gesù con una frase che non ammette divagazioni ha detto: «chi ama la propria vita la perderà; chi perde la propria vita per causa mia la ritroverà». Il corpo, la salute, la bellezza, la simpatia, il fascino, sono tutti doni da non trascurare, ma non devono essere fine a se stessi, devono essere spesi, “perduti” per qualcuno, per qualcosa. Gesù ci chiama a una maggiore responsabilità, ci chiama a tradurre nella vita i suoi insegnamenti. «.Chi vuol essere grande tra di voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti». È il servizio fatto per amore, se si ascoltassero di più queste semplici parole si respirerebbe meglio e non ci sarebbero più in giro i poveri e gli scontenti ma, pur nella sofferenza, gente più serena che gusta la bellezza del vivere in questo mondo. Bisogna far capire ai nostri giovani che nella vita, così come ci è stata data da Dio, non c’è nessun veleno mortale. È scritto nel libro della Sapienza (1,13-15: “capitolo 1, versetti 13-15”): «Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c’è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra, perché la giustizia è immortale». A volte Dio sembra così disattento, eppure «il Padre. fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti» (Matteo 5,45). Dio non è per la sofferenza e la morte, ma è per la felicità e la vita. Vuole l’uomo vivo e chiede a ciascuno di aff rontare il proprio destino. D’altra parte non basta conoscere il senso della vita per avanzare lungo la strada: molti sanno dare ottimi consigli, ma non sono capaci di fare un passo per migliorarla. Cari giovani nascere è una lotta, ma una lotta per la vittoria. Dobbiamo far fronte al nostro destino per far fruttificare e trasformare la nostra esistenza. Possiamo anche considerare poca cosa tutto ciò di cui disponiamo e tutto ciò che facciamo. Questo non significa disprezzare ciò che ci è stato donato. Anche il poco che abbiamo ha molto valore se sappiamo farlo crescere. Alla sera della vita saremo