Salute & Benessere
di Giuliana Apreda
Psicologa-Psicoterapeuta della famiglia
Pipì a letto
Come capire e superare questo piccolo problema
S
ono numerosi i bambini
che fanno la pipì a letto,
ma superare questo piccolo
problema è semplice: vediamo come.
La perdita involontaria di urina è
un episodio normale nel bambino
fino ad un anno di età poiché non
ha ancora imparato a riconoscere lo
stimolo e non ha quindi acquisito il
“controllo” della vescica.
Solo verso i tre, quattro anni il bambino diventa autonomo a condizione
che abbia superato la fase di totale
dipendenza dalla madre che caratterizza la relazione madre-bambino
nei primi anni di vita. Il limite per
l’acquisizione di questa capacità
è intorno ai 5 anni, poi il mancato
“controllo” della vescica viene definito con il termine di “enuresi”.
Esistono vari tipi di enuresi. Si distingue in “notturna” ossia limitata
alla notte o “diurna” quando prosegue durante il giorno, e in “primaria”
quando il controllo non è stato mai
acquisito o in “secondaria” nel caso
in cui il bambino dopo un periodo di
autonomia ricomincia a fare la pipì
a letto.
La prima cosa da fare in tali casi è
rivolgersi al proprio pediatra di fiducia per escludere eventuali malformazioni o patologia, occorre capire
da dove deriva il problema. Per un
bambino fare la pipì a letto è un problema che tocca la sua sfera psicologica-emotiva. L’enuresi rappresenta,
dal punto di vista psicologico, una
regressione ad un comportamento
infantile. In altre parole il bambino che presenta questo problema ci
segnala che fa fatica a crescere e ad
abbandonare la sicurezza di essere
accudito dalla mamma.
L’enuresi può presentarsi in seguito
alla nascita di un fratellino e alla
conseguente gelosia. A volte invece
il disturbo può essere un modo per
“comunicare” ostilità. Fin dalla tenera
età i genitori introducono i concetti
di “sporco” e di “pulito” sotto forma
di contrapposizione. Bagnare il letto
assume il significato di “sporcare” ed
il bambino lo sa bene. In questi casi
l’enuresi assume il valore di una protesta contro i genitori e l’ambiente
circostante.
Un’altra causa può essere la presenza
di situazioni conflittuali in famiglia
(separazioni, trascuratezza ecc.).
Un atteggiamento troppo rigido da
parte dei genitori può generare nel
bambino molta ansia perché percepisce che mamma e papà danno
molta importanza alle prestazioni
sociali e gli chiedono di essere un
bambino “