100% Fitness Mag - Anno II Maggio 2008 | Page 16

PERCHE’ SI SUDA? Durante il lavoro muscolare, due terzi dell’energia vengono trasformati in calore. Affinché la temperatura corporea non superi il normale limite dei 37 gradi, due o tre milioni di ghiandole sudoripare estraggono dal sangue il sudore, che evapora sulla pelle e la raffredda. Quando il corpo si scalda, le ghiandole sudoripare in contatto con i capillari sanguigni, aspirano il liquido e lo portano sulla cute, sotto forma di goccioline. Il meccanismo è controllato dal sistema nervoso, che si accorge dell’aumento di temperatura. Il sudore forma anche un film idrolipidico che protegge la pelle. PERCHÉ IL PEPERONCINO E LE SPEZIE PICCANTI PROVOCANO UNA SENSAZIONE DI CALORE? PERCHE’ STARNUTENDO CHIUDIAMO GLI OCCHI? Lo starnuto parte quando i sensori nervosi che si trovano nel naso segnalano la presenza di particelle estranee. Scatta l’emergenza: il naso emette muco, i muscoli respiratori comprimono fortemente il torace e quelli che controllano le vie respiratorie le fanno chiudere. Quando la pressione dell’aria nei polmoni diventa troppo alta, le vie respiratorie si aprono espellendo con forza aria e particelle estranee. Lo spasmo che accompagna lo starnuto coinvolge parecchi muscoli, compresi quelli facciali, responsabili dello sbattimento degli occhi. Ed ecco il punto: chiudere gli occhi starnutendo probabilmente è un meccanismo biologico che serve a proteggerli. Anche perché espellere dal naso le particelle richiede una presiione molto alta, che si trasforma in una velocità di espulsione di circa 160 km all’ora. Chiudere gli occhi, quindi può servire a impedire che tale pressione possa danneggiare i dotti lacrimali. Quando si mangia un piatto piccante, come le penne all’arrabbiata o il chili di carne, inevitabilmente si prova una sensazione di calore accompagnata da aumento della sudorazione e arrossamento del viso e delle orecchie. Ma se la reazione è questa, come mai nei paesi caldi, come il Sud America se ne fa largo uso? Si tratta di un modo per trarre in inganno il nostro cervello, facendogli credere che nel nostro corpo sia divampato un “incendio”. I principi attivi contenuti nelle spezie piccanti, come la capsacina del peperoncino, stimolano due tipi di recettori presenti nella nostra bocca. In primo luogo eccitano le fibre nervose del dolore che di norma percepiscono temperature estreme, intensi stimoli meccanici, come punture e tagli e il contatto con alcune sostanze chimiche. Ma ciò non basta per far capire al cervello cosa sta succedendo. Allora la capsacina stimola anche dei recettori specifici per il calore, in modo che il cervello riceva due informazioni: c è uno stimolo intenso, è uno stimolo di c’è calore. A questo punto s scatena la sensazione di calore si serie di reazioni tese a spegnere che implica una “l’incendio” che secondo il nostro cervello si sta verificando, quindi sudorazione, vasodilatazione e r rallentamento del flusso sanguigno. Quindi la vampata di calore immediata Q è una sensazione temporanea che il nostro cervello s preoccupa di placare rapidamente, si tentando tutti gli espedienti possibili per tu far abbassare la temperatura corporea. Anche l il mentolo agisce in questo modo, ma invece di stimolare i recettori del calore eccita quelli del freddo, dandoci un’immediata d sensazione di fresco. se