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I CIBI CHE TI FANNO UN PO’ SCEMO…
Dopo tanti alimenti che ti mettono il turbo al cervello, ecco invece quelli che vanno consumatii con
cautela se non vuoi che la tua mente vada in tilt.
Alcol: se esageri, provoca danni alle strutture cerebrali e fa calare l’attività metabolica di aree
e
specifiche (fra cui la corteccia frontale, che governa la memoria). Naturalmente questo non vale
per piccole quantità di vino ai pasti (meglio la sera, quando le attività mentali più impegnative
sono finite).
No anche all’eccesso di zuccheri: entrano subito in circolo e fanno alzare la glicemia con
conseguente risposta di insulina da parte del pancreas. Si crea così un calo di glucosio, quindi
di nutrienti alle cellule nervose. E la vivacità mentale può risentirne.
rigine
Grassi sono utilissimi anche al cervello come fonte energetica. Ma troppi, soprattutto se di origine
animale o idrogenati (come in molti prodotti da forno), rallentano l’attività cardiovascolare, appesantiscono
ntiscono
la digestione e influenzano negativamente il cervello, mettendo fuori gioco i neurotrasmettitori che lo
fanno funzionare. No anche all’abuso di cibi conservati. Sono comodi, ma in alcuni casi anche pieni di
additivi (coloranti, conservanti, pesticidi) che accumulandosi nell’organismo possono intossicarti e annebbiare le funzionalità
cerebrale.
Nicotina: ok, non è un cibo, però se fumi per avere più concentrazione sbagli. La nicotina è un vasocostrittore, e ti blocca i
neurotrasmettitori del cervello.
I BRO
BROCCOLI, DIFENDONO
LA SALUTE DEL SENO
Sn
Snobbati fino a qualche anno fa, negli ultimi tempi sono
diventati immancabili sulle tavole dei salutisti. La rivalutazione
d
ha preso il via dalla scoperta delle proprietà preventive
di questi ortaggi. Un consumo regolare di broccoli
accompagna a una riduzione del rischio di ammalarsi
di tumore al seno, al colon, al retto e allo stomaco.
Gli scienziati collegano questo beneficio all’elevato
contenuto di particolari molecole considerate protettive
nei confronti di alcuni tipi di tumore perché ricche di
indoli, sostanze che inducono la produzione di alcuni
enzimi in grado di neutralizzare l’effetto dei radicali liberi e
e
delle sostanze cancerogene. I benefici dei broccoli non terminano
sost
qui: poi rinforzano il sistema immunitario e mantengono in
rinfo
salute il sistema cardiovascolare.
QUAL’E’ IL MOMENTO GIUSTO PER FARE LA SIESTA?
L’orario in cui si avverte una certa sonnolenza, il momento privilegiato per fare una siestadal latino (hora) sexta, (mora) sesta, cioè mezzogiorno circa, che per i Romani segnava il
momento in cui si riposava prima di riprendere il lavoro pomeridiano, cade tra le 13 e le
15, cioè dopo aver pranzato. In realtà questa propensione al sonno sembra non essere
regolata dal processo digestivo, ma risponderebbe ai nostri ritmi biologici. Il momento
critico si presenta infatti dopo circa 7-8 ore prima di andare a dormire.
Non più di 30 minuti. Ma il sonnellino pomeridiano, tanto amato nella cultura
mediterranea, per non perdere il suo effetto ristoratore e non intaccare la qualità del riposo
notturno non deve durare più di 30 minuti: con un tempo più lungo si passerebbe a un
sonno più profondo, dal quale sarebbe difficile risvegliarsi, facendoci sentire peggio di prima
del riposo. Basta quindi anche solo mettersi in poltrona, vestiti, magari slacciando la cintura
e togliendo le scarpe; chiudere gli occhi e distendere la muscolatura.
BACCANO ECCESSIVO?
IL CUORE E’ A RISCHIO
Il tuo vicino di casa ti assorda con lo
stereo a manetta e la televisione a
tutto volume? Cambia casa. E’ stato
dimostrato che gli ambienti molto
rumorosi fanno aumentare il rischio di
infarto in modo notevole.
Il rumore provoca stress, e questo fa
aumentare sia i livelli di adrenalina sia
la pressione arteriosa. Con questi due
fattori, le probabilità di andare incontro
a infarto sono due tre volte maggiori
della media. La soglia di rumore
al disopra della quale il rischio
aumenta è di 60 decibel: più o
meno quelli di una conversazione ad alta
voce, di un ufficio o di una radio. Un
valore decisamente più basso degli 85
decibel che erano invece considerati
accettabili prima di questo studio.