100% Fitness Mag - Anno II Maggio 2008 | Page 10

NEWS CENTOPERCENTO > SCOPERTE > SCIENZA > ALIMENTAZIONE > SALUTE > CURIOSITA’ I CIBI CHE TI FANNO UN PO’ SCEMO… Dopo tanti alimenti che ti mettono il turbo al cervello, ecco invece quelli che vanno consumatii con cautela se non vuoi che la tua mente vada in tilt. Alcol: se esageri, provoca danni alle strutture cerebrali e fa calare l’attività metabolica di aree e specifiche (fra cui la corteccia frontale, che governa la memoria). Naturalmente questo non vale per piccole quantità di vino ai pasti (meglio la sera, quando le attività mentali più impegnative sono finite). No anche all’eccesso di zuccheri: entrano subito in circolo e fanno alzare la glicemia con conseguente risposta di insulina da parte del pancreas. Si crea così un calo di glucosio, quindi di nutrienti alle cellule nervose. E la vivacità mentale può risentirne. rigine Grassi sono utilissimi anche al cervello come fonte energetica. Ma troppi, soprattutto se di origine animale o idrogenati (come in molti prodotti da forno), rallentano l’attività cardiovascolare, appesantiscono ntiscono la digestione e influenzano negativamente il cervello, mettendo fuori gioco i neurotrasmettitori che lo fanno funzionare. No anche all’abuso di cibi conservati. Sono comodi, ma in alcuni casi anche pieni di additivi (coloranti, conservanti, pesticidi) che accumulandosi nell’organismo possono intossicarti e annebbiare le funzionalità cerebrale. Nicotina: ok, non è un cibo, però se fumi per avere più concentrazione sbagli. La nicotina è un vasocostrittore, e ti blocca i neurotrasmettitori del cervello. I BRO BROCCOLI, DIFENDONO LA SALUTE DEL SENO Sn Snobbati fino a qualche anno fa, negli ultimi tempi sono diventati immancabili sulle tavole dei salutisti. La rivalutazione d ha preso il via dalla scoperta delle proprietà preventive di questi ortaggi. Un consumo regolare di broccoli accompagna a una riduzione del rischio di ammalarsi di tumore al seno, al colon, al retto e allo stomaco. Gli scienziati collegano questo beneficio all’elevato contenuto di particolari molecole considerate protettive nei confronti di alcuni tipi di tumore perché ricche di indoli, sostanze che inducono la produzione di alcuni enzimi in grado di neutralizzare l’effetto dei radicali liberi e e delle sostanze cancerogene. I benefici dei broccoli non terminano sost qui: poi rinforzano il sistema immunitario e mantengono in rinfo salute il sistema cardiovascolare. QUAL’E’ IL MOMENTO GIUSTO PER FARE LA SIESTA? L’orario in cui si avverte una certa sonnolenza, il momento privilegiato per fare una siestadal latino (hora) sexta, (mora) sesta, cioè mezzogiorno circa, che per i Romani segnava il momento in cui si riposava prima di riprendere il lavoro pomeridiano, cade tra le 13 e le 15, cioè dopo aver pranzato. In realtà questa propensione al sonno sembra non essere regolata dal processo digestivo, ma risponderebbe ai nostri ritmi biologici. Il momento critico si presenta infatti dopo circa 7-8 ore prima di andare a dormire. Non più di 30 minuti. Ma il sonnellino pomeridiano, tanto amato nella cultura mediterranea, per non perdere il suo effetto ristoratore e non intaccare la qualità del riposo notturno non deve durare più di 30 minuti: con un tempo più lungo si passerebbe a un sonno più profondo, dal quale sarebbe difficile risvegliarsi, facendoci sentire peggio di prima del riposo. Basta quindi anche solo mettersi in poltrona, vestiti, magari slacciando la cintura e togliendo le scarpe; chiudere gli occhi e distendere la muscolatura. BACCANO ECCESSIVO? IL CUORE E’ A RISCHIO Il tuo vicino di casa ti assorda con lo stereo a manetta e la televisione a tutto volume? Cambia casa. E’ stato dimostrato che gli ambienti molto rumorosi fanno aumentare il rischio di infarto in modo notevole. Il rumore provoca stress, e questo fa aumentare sia i livelli di adrenalina sia la pressione arteriosa. Con questi due fattori, le probabilità di andare incontro a infarto sono due tre volte maggiori della media. La soglia di rumore al disopra della quale il rischio aumenta è di 60 decibel: più o meno quelli di una conversazione ad alta voce, di un ufficio o di una radio. Un valore decisamente più basso degli 85 decibel che erano invece considerati accettabili prima di questo studio.