GLI
SCARABOCCHI
RACCONTANO
A scuola, in ufficio, al telefono,
spesso si schizzano disegni.
Cosa vogliono dire?
S
uccede a tutti: durante una conferenza, una lezione, una riunione di lavoro, una telefonata, un
momento di pausa, si afferra la penna e si comincia a disegnare. O meglio, a scarabocchiare.
La differenza è grande: i disegni veri e propri, infatti,
sono sempre eseguiti con attenzione, pensando a quello
che si vuole creare. Gli scarabocchi, invece sono inconsapevoli: chi li realizza, insomma nel frattempo pensa
ad altro, oppure non pensa affatto. Ma che cosa spinge anziani e bambini, adulti e adolescenti a riempire di
schizzi agende, giornali, block-notes, tovaglioli di carta?
Hanno forse un significato i soggetti che si disegnano:
fiori, triangoli, paesaggi, volti, motivi geometrici?
In passato gli studiosi ritenevano che questi disegni
avessero la stessa spiegazione di quelli che si fanno durante la prima infanzia: i bambini iniziano a fare scarabocchi per esercitarsi nei movimenti e quindi prendere
più confidenza con le abilità manuali. Ora, invece, molti
psicologi sostengono he gli scarabocchi degli adulti sono
una “manifestazione psichica”, cioè la rappresentazione
per immagini di ciò che avviene nell’inconscio. In effetti,
attraverso lo scarabocchio si esplorano e si sfogano le
proprie emozioni. Spesso infatti, le regole sociali impediscono di manifestare apertamente quel che si sente:
insultare il capoufficio, interrompere una lunga attesa al
telefono, addormentarsi durante una conferenza. Così,
per sfogare comunque l’aggressività, la tensione, la noia,
si trasferiscono queste emozioni sul foglio. Lo scarabocchio dunque, aiuta a portare allo scoperto il proprio inconscio. In più ha un effetto terapeutico. Dopo aver scarabocchiato ci si sente meglio, proprio perché si e riusciti
a tirar fuori sensazioni forti, comunque insopprimibili.
Ma chi scarabocchia di più? Senz’altro gli adolescenti,
perché hanno una più intensa attività emotiva. Tra i loro
schizzi ricorrenti ci sono i fiori, cuori, occhi (li disegnano
soprattutto le ragazze), che rivelano sentimenti di gioia e
disponibilità all’innamoramento. Molti poi, trasformano
le proprie iniziali in una sigla e abbelliscono la calligrafia, per esempio sostituendo il puntino della “i” con un
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CHIUSURA. DENTRO UN
CERCHIO PER STARE SOLI.
Cerchi ripetuti, ripassati con la
penna fino a dottenere delle matasse, indicano il bisogno di chiudersi, di avvolgere il proprio io, di
interrompere la comunicazione. In
realtà, però il cerchio rappresenta
sempre il rifiuto di qualcosa che
intimamente si desidera.
TENSIONE. FRECCE
COME SCARICHE
ELETTRICHE
Linee o frecce a
zig zag indicano
sempre tensione. La
personalità: questi
scarabocchi rivelano
scarsa sopportazione
dell’attesa.
OSSESSIVITA’. SE IL
LAVORO NON SI TROVA.
Lo stesso scarabocchio
ripetuto per tutto il foglio
in basso, alberi identici,
molto dettagliati: l’autore
è ossessionato da un unico
pensiero. Per esempio: la
ricerca di un posto di lavoro.
La personalità: frequenti
scarabocchi ossessivi indicano
forte sofferenza, e spesso
anche la necessità di aiuto.