Salute & Benessere
Vite in titanio
che simula
la radice del dente
estratto
zioni fisiochimiche e batteriche che
potrebbero compromettere il meccanismo dell’osteointegrazione. Dopo
l’intervento, il paziente dovrà seguire
a casa una cura antibiotica oltre a una
terapia locale (sciacqui con colluttori
antisettici o impiego di gel a base di
clorexidina). Per alcuni giorni, fino a
quando non saranno tolti i punti di
sutura, dovrà prendere alcune precauzioni nell’alimentazione.
Il periodo di guarigione, inteso come
tempo necessario all’osso per creare
un intimo contatto con l’impianto
di titanio, va da 1 a 6 mesi, trascorsi
i quali il grado di osteointegrazione
raggiunto permetterà di procedere al
caricamento degli impianti con protesi fisse. In ogni caso, durante questo
periodo, il paziente potrà portare una
protesi provvisoria che gli permetterà
di mantenere la normale vita di relazione.
Alla fine si effettua la costruzione
della protesi definitiva. Prima dell’installazione, però, il dentista deve
collegare alla parte inserita nell’osso
una struttura chiamata moncone, che
funziona come base della costruzione
della protesi.
Successivamente viene rilevata l’im-
FATTORI DI RISCHIO
CARDIOVASCOLARI
I
l concetto che alcuni stili di vita e/o alcune anomalie del metabolismo siano legate ad una maggior probabilità di subire un attacco cardiaco o
altri tipi di malattie cardiovascolari, e’ ormai entrato nel senso comune, ma quanto in realtà conosce la
gente semplice su di essi? Cercherò in questo articolo
di chiarire alcuni concetti basilari legati ai “fattori di
rischio” (FDR).
Per quanto concerne il cuore bisogna ricordare in primo luogo che rivestono una grande importanza
1) La familiarietà
2) il sesso
3) l’età
Questi tre fattori sono molto importanti ma, essendo
ovviamente non modificabili, vanno solo tenuti presenti in relazione ai veri e propri fattori di rischio che ora
vedremo e poi chiarirò meglio il concetto.
Il diabete paradossalmente, pur essendo il principale
FDR, e’ quello più trascurato, limitandosi per lo più
tutta la problematica a un approssimativo controllo dei
valori glicemici, tanto che un famoso clinico americano, esasperato da tanta non curanza, ha definito di recente il diabete essere “una malattia cardiovascolare ad
pronta della mascella o della mandibola, con la quale verrà riprodotta la
situazione analoga in laboratorio.
Infine, costruita la protesi, il dentista terminerà il lavoro avvitandola o
cementandola sul moncone dell’impianto.
Dobbiamo precisare, tuttavia, che
esistono delle condizioni in cui o
non conviene o non è possibile ricorrere all’implantologia. Le controindicazioni possono essere legate
al paziente, alla bocca o alla sede in
cui si vorrebbe inserire l’impianto;
controindicazioni che possono essere
assolute o relative e che, comunque,
vanno valutate caso per caso.
Ma di questo, delle caratteristiche
dell’impianto ideale, delle possibilità
che esistono se c’è poco osso, del successo a lungo termine e del mantenimento degli impianti ne parleremo
diffusamente nel prossimo numero.
di Erminio Liguori
Cardiologo - Endocrinologo
elevata glicemia”, cioè già una malattia di per sè e non
un FDR. Un altro Importante FDR è l’ipertensione,
anch’essa per molti anni trascurata o mal-trattata, nel
senso di uno scarso controllo dei valori medi giornalieri (chi non ricorda quanto diceva il senso comune
ed anche qualche medico di M.G.,essere normale un
valore di sistolica - la massima - pari a 100 + l’età? Cio’
era accettato fino a una ventina di anni fa,ora e’ una
bestemmia scientifica). Poi c’è il fumo di tabacco: argomento spinoso in quanto comporta responsabilità verso
terzi innocenti (il c.d. Fumo passivo), ed anche perché
moltissimi medici fumano tranquillamente, svuotando
candidamente di ogni valore tutte le prediche di chi
cerca di convincere quanti più fumatori possibile a
smettere questa nefasta abitudine. A tal proposito dirò
che, secondo recenti studi, mentre il rischio polmonare del fumatore (per intenderci il tumore polmonare o
l’enfisema o la bronchite cronica) è direttamente proporzionato all’entità e alla durata in anni del fumo, per
iniziare il danno alle arterie coronariche e’ sufficiente
fumare 5 sigarette al dì per tre o quattro anni, e il proseguire anche con questo consumo ridotto comporta
una accellerazione del danno. Capita l’antifona??
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