100% Fitness Mag - Anno II Giugno 2008 | Page 29

Salute & Benessere Vite in titanio che simula la radice del dente estratto zioni fisiochimiche e batteriche che potrebbero compromettere il meccanismo dell’osteointegrazione. Dopo l’intervento, il paziente dovrà seguire a casa una cura antibiotica oltre a una terapia locale (sciacqui con colluttori antisettici o impiego di gel a base di clorexidina). Per alcuni giorni, fino a quando non saranno tolti i punti di sutura, dovrà prendere alcune precauzioni nell’alimentazione. Il periodo di guarigione, inteso come tempo necessario all’osso per creare un intimo contatto con l’impianto di titanio, va da 1 a 6 mesi, trascorsi i quali il grado di osteointegrazione raggiunto permetterà di procedere al caricamento degli impianti con protesi fisse. In ogni caso, durante questo periodo, il paziente potrà portare una protesi provvisoria che gli permetterà di mantenere la normale vita di relazione. Alla fine si effettua la costruzione della protesi definitiva. Prima dell’installazione, però, il dentista deve collegare alla parte inserita nell’osso una struttura chiamata moncone, che funziona come base della costruzione della protesi. Successivamente viene rilevata l’im- FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARI I l concetto che alcuni stili di vita e/o alcune anomalie del metabolismo siano legate ad una maggior probabilità di subire un attacco cardiaco o altri tipi di malattie cardiovascolari, e’ ormai entrato nel senso comune, ma quanto in realtà conosce la gente semplice su di essi? Cercherò in questo articolo di chiarire alcuni concetti basilari legati ai “fattori di rischio” (FDR). Per quanto concerne il cuore bisogna ricordare in primo luogo che rivestono una grande importanza 1) La familiarietà 2) il sesso 3) l’età Questi tre fattori sono molto importanti ma, essendo ovviamente non modificabili, vanno solo tenuti presenti in relazione ai veri e propri fattori di rischio che ora vedremo e poi chiarirò meglio il concetto. Il diabete paradossalmente, pur essendo il principale FDR, e’ quello più trascurato, limitandosi per lo più tutta la problematica a un approssimativo controllo dei valori glicemici, tanto che un famoso clinico americano, esasperato da tanta non curanza, ha definito di recente il diabete essere “una malattia cardiovascolare ad pronta della mascella o della mandibola, con la quale verrà riprodotta la situazione analoga in laboratorio. Infine, costruita la protesi, il dentista terminerà il lavoro avvitandola o cementandola sul moncone dell’impianto. Dobbiamo precisare, tuttavia, che esistono delle condizioni in cui o non conviene o non è possibile ricorrere all’implantologia. Le controindicazioni possono essere legate al paziente, alla bocca o alla sede in cui si vorrebbe inserire l’impianto; controindicazioni che possono essere assolute o relative e che, comunque, vanno valutate caso per caso. Ma di questo, delle caratteristiche dell’impianto ideale, delle possibilità che esistono se c’è poco osso, del successo a lungo termine e del mantenimento degli impianti ne parleremo diffusamente nel prossimo numero. di Erminio Liguori Cardiologo - Endocrinologo elevata glicemia”, cioè già una malattia di per sè e non un FDR. Un altro Importante FDR è l’ipertensione, anch’essa per molti anni trascurata o mal-trattata, nel senso di uno scarso controllo dei valori medi giornalieri (chi non ricorda quanto diceva il senso comune ed anche qualche medico di M.G.,essere normale un valore di sistolica - la massima - pari a 100 + l’età? Cio’ era accettato fino a una ventina di anni fa,ora e’ una bestemmia scientifica). Poi c’è il fumo di tabacco: argomento spinoso in quanto comporta responsabilità verso terzi innocenti (il c.d. Fumo passivo), ed anche perché moltissimi medici fumano tranquillamente, svuotando candidamente di ogni valore tutte le prediche di chi cerca di convincere quanti più fumatori possibile a smettere questa nefasta abitudine. A tal proposito dirò che, secondo recenti studi, mentre il rischio polmonare del fumatore (per intenderci il tumore polmonare o l’enfisema o la bronchite cronica) è direttamente proporzionato all’entità e alla durata in anni del fumo, per iniziare il danno alle arterie coronariche e’ sufficiente fumare 5 sigarette al dì per tre o quattro anni, e il proseguire anche con questo consumo ridotto comporta una accellerazione del danno. Capita l’antifona?? 100% Fitness Magazine 29