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VINO… DUE BICCHIERI DI ROSSO TI ALLUNGANO LA VITA
Si, almeno secondo Michael Gershon, docente di anatomia e biologia cellulare alla
Columbia University di New York. I suoi studi sull’insieme di cellule, neuroni e nervi
situato nell’intestino, e chiamato “cervello enteric”, hanno dimostrato che questa
è l’unica parte del sistema nervoso periferico in grado di agire da mediatore nel
comportamento riflesso in assenza di input da parte del cervello (quello tradizionale,
o “cefalico”) e del midollo spinale. Il “secondo cervello“ presiede a funzioni di coordinamento degli enzimi per la digestione e la pressione degli ormoni del sistema
immunitario. Ma produce anche sostanze psico-attive, come la serotonina
e la dopamina, che influenzano gli stati d’animo. In fondo, quando si parla di
emozioni viscerali non si sbaglia di molto.
PENNICHELLA
E MEMORIA
La classica pennichella dopo
pranzo per molti, è uno dei
piaceri della vita, per fortuna,
pare anche che faccia bene.
Un breve sonnellino al
pomeriggio, infatti, aiuterebbe la memoria, secondo uno studio è emerso che
basterebbero 45 minuti di
sonno non-rem (quello rem
è quello in cui si sogna) per
fissare meglio i ricordi.
NON ME LO RICORDO,
HO LA LOMBAGIA
Il mal di schiena può farti sembrare uno smemorato. Chi soffre di lombagia, infatti, ha più probabilità
di avere un deficit nella memoria a breve termine
quella che ci permette di ricordare un numero di
telefono oppure nome e cognome di una persona
appena conosciuta.
Un articolo sulla rivista psychosmatic medicine mostra che le persone con mal di schiena cromico
che necessitano di cure continue hanno più
difficoltà a ricordare tali particolari. Colpa secondo gli autori del dolore continuo, che toglierebbe energie cerebrali e cognitive alla memoria
I SINGLE MASCHI SOFFRONO DI PIÚ
Single per necessità, non per scelta.
Sono i scapoloni italiani, ben poco soddisfatti di esserlo e costantemente all’opera (e a caccia) per cambiare stato.
I numeri di una recente ricerca non fanno che confermare
questa bizzarra realtà: a confronto con gli altri uomini europei, gli italiani mettono molto più impegno nella ricerca
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dell’anima gemella, “guadagnando” una media di 3,5 incontri all’anno (seguono gli austriaci e gli svizzeri).
Ben diverso lo scenario femminile: per oltre 7 donne su
10, infatti, la condizione di single non rappresenta
un problema, anzi. Il 16% si dichiara molto soddisfatta
della propria vita solitaria e il 35% soddisfatta, mentre il
24% risulta essere indifferente.