L’OCCHIO
Per una migliore comprensione del funzionamento dell’occhio possiamo assimilarlo ad una
macchina fotografica, ove la cornea (1) e il cristallino (2) costituiscono l’obiettivo, l’iride (3) e
la pupilla (4) il diaframma di apertura e la retina
(5) la pellicola fotografica.
Nella comune accezione del termine, l’individuo
normale è quello che, dal punto di vista visivo,
non presenta anomalie o disfunzioni. Tuttavia
avere una visione normale (quella che in termini tecnici viene definita emmetropia) implica la
capacità del sistema visivo di fare in modo che
l’immagine di un oggetto posto all’infinito (per
infinito in questo caso si intende da 5-6 metri
in poi) si vada a formare perfettamente a fuoco
sulla retina; condizione naturale che permette
di avere una visione nitida, ma che non esclude
la possibilità della presenza di eventuali patologie. Quando ci si allontana dall’emmetropia,
si entra nel campo dei cosidetti vizi refrattivi o
ametropie.
Per ametropia si intende la condizione in cui
l’immagine di un oggetto non va a fuoco sulla
retina.
Questa condizione costituisce la manifestazione evidente della presenza di un vizio refrattivo
(miopia, ipermetropia o astigmatismo).
La Presbiopia
CHE COS’È LA PRESBIOPIA
La presbiopia non è un’ametropia,
ma un fenomeno naturale dovuto
alla continua perdita di elasticità
del cristallino, che viene a perdere
progressivamente la capacità di
mettere a fuoco gli oggetti posti a
distanze differenti.
COME SI MANIFESTA.
L’occhio divenuto presbite ha
difficoltà nella messa a fuoco di
oggetti vicini. L’entità della presbiopia è, generalmente, uguale
in entrambi gli occhi ed aumenta
con l’aumentare dell’età. Alla presbiopia può sovrapporsi l’ulteriore
problema della mancanza di visione nitida per lontano.
QUANDO SI MANIFESTA
La presbiopia si manifesta, generalmente, attorno ai 40 anni.
Se in una prima fase il soggetto
può porvi rimedio allontanando ciò che sta osservando, con il
passare degli anni è necessario
l’uso di ausili ottici. Tale utilizzo
è comunque legato ad un’eventua-
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le ametropia di base. Il momento
di insorgenza della presbiopia è
influenzato anche dalla eventuale
presenza ai metropie e dal tipo di
impegno visivo richiesto.
COME SI EVOLVE
La progressiva perdità di elasticità del cristallino fa si che la
presbiopia aumenti constantemente fino al raggiungimento di
quell’età (circa 60) in cui si ritiene
subentri una stabilizzazione, che
corrisponde ad una perdita totale dell’accomodazione. E’ quindi
necessario effettuare controlli ottico-optometrici periodici al fine
di verificare l’adeguatezza dell’occhiale in uso.
E’ opportuno puntualizzare che
la presbiopia si manifesta nel
momento in cui è fondamentale effettuare anche un controllo
medico oculistico per prevenire
le eventuali malattie oculari più
frequenti legate all’età e molte
condizioni sistemiche con ripercussioni oculari importanti.