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Ripensare a come ci apprestavamo a dare il benvenuto al 2020 ci fa venire i brividi e ci rende malinconici . Un anno fa , oltre a programmare il futuro dell ’ Ente , dello sport e del Terzo Settore , immaginavamo come avremmo potuto festeggiare il 40 ° compleanno di OPES . Quelle cifre tonde , quel 40 ottenuto anche dalla somma dei 20 dell ’ annus domini , meritavano sicuramente qualcosa di unico e straordinario . Ed invece , nessuno , neppure il più pessimista della Terra o il più cinico degli sceneggiatori , avrebbe potuto sognarsi che il 2020 , a causa di quel virus che abbiamo definito come un nemico infimo , subdolo e democratico , sarebbe diventato così orribile . La pandemia non ha risparmiato nessuno . Ha scatenato una crisi che ha mandato in grossa difficoltà , se non in default , la società , la sanità ed ogni settore , tra cui lo sport . I danni sono inestimabili . Il lockdown generale e le misure restrittive decise dal Governo a suon di decreti hanno reso ancor più fragile un settore che da solo produce più del 3 % del PIL e che nel corso dell ’ anno solare è rimasto aperto , al massimo , 6 mesi . I ristori , così come le misure adottate dalle Associazioni o dai gestori degli impianti sportivi per adeguarsi ed attenersi alle disposizioni in materia di prevenzione e contrasto alla diffusione del COVID-19 , sono serviti a poco . Molti uomini di sport , promotori del benessere fisico e mentale , sono stati schiacciati da un peso troppo grande .
Hanno incurvato le spalle ed abbassato le saracinesche o chiuso definitivamente le porte e i cancelli di quei luoghi che accoglievano sportivi di ogni età , atleti di ogni genere o semplice appassionati che si riunivano periodicamente per praticare in materia sana la loro disciplina sportiva . Addio ad anni di duro lavoro , investimenti e sogni nel nome dello sport e dei suoi valori . Addio a palestre , piscine ed impianti sportivi . Addio ad associazioni e società che per il loro territorio rappresentavano un avamposto della legalità , della salute psicofisica e del benessere . Immaginare il 2021 partendo da questo scenario risulta complicato . Per certi versi , ci spaventa . Perché , senza coloro che non sono riusciti a superare la tempesta , siamo e saremo più poveri . Più soli e meno forti . Si chiude il 2020 , ma mai come questa volta sentiamo l ’ esigenza da diversi mesi di affidarci al nuovo anno , con la speranza che il futuro sia migliore . Il colore del 2021 scelto da Pantone è quel giallo che trovate in copertina . Si chiama yellow illuminating , giallo illuminante , e dovrebbe essere la tonalità che , unita all ’ ultimate grey , un grigio urban che richiama il cemento , ci dovrebbe trasmettere un messaggio duraturo ed edificante di forza e speranza . Partiamo da questo abbinamento di tendenza , giallo e grigio , per uscire , come direbbe il vate Dante Alighieri , a riveder le stelle . Ovvero , tornare alle nostre passioni .
Buona lettura !