XL, l'house organ di OPES anno 2, n°7, agosto_settembre 2020 | Page 20

INTERVISTA A NICOLA CAMOSCINI , RESPONSABILE NAZIONALE DIPARTIMENTO AGILITY DOG DI OPES
Un nuovo dipartimento è nato recentemente all ’ interno del settore OPES Cinofilia .
È l ’ Agility Dog , una disciplina cinofilo-sportiva che coinvolge il cane e l ’ uomo e li unisce in un binomio affiatato che affronta gare e ostacoli ispirate ai concorsi ippici . Queste si svolgono su percorsi diversi e che presentano varie difficoltà e livelli e che mettono l ’ uomo e il suo migliore amico a 4 zampe alla prova dal punto di vista fisico , emotivo e di preparazione tecnica . Nicola Camoscini , professionista , atleta e , soprattutto , responsabile nazionale del dipartimento di Agility Dog di OPES , racconta in questa intervista delle sue esperienze di agilista e professionista del settore , ma anche di quelli che sono i suoi ideali ed obiettivi in OPES .
Ciao Nicola , come ti sei avvicinato all ’ Agility ?
« Fu frutto di una scelta casuale . Nel 2004 presi una cucciola di Border Collie da Annamaria Benedetti , che praticava l ’ Agility con un Cocker Spaniel e con un Border Collie . Non avevo alcuna velleità agilitistica , anzi neppure conoscevo la disciplina ed è proprio grazie ad Annamaria che mi sono avvicinato e subito appassionato a questo sport ».
Cosa ti ha appassionato di questa disciplina ?
« Sicuramente vedere l ’ entusiasmo negli occhi di Tea che si divertiva ad entrare nei tubi ed a saltare ha fatto scattare in me la scintilla che presto mi ha portato ad innamorarmi di questo sport . Non avevo alcuna voglia di smettere di allenarmi , il suo divertimento era il mio e fare qualcosa insieme era stupendo ».
Cosa ti ha indotto a far diventare l ’ Agility una professione ?
« Esclusivamente per passione . Vi racconto questo piccolo aneddoto : dopo pochi mesi che facevo Agility con Tea , il cane con cui ho iniziato , ero talmente entusiasta che domandai al mio istruttore : “ Ma come si fa a diventare un Istruttore Cinofilo come te ? Ci sono corsi o scuole ?”. Lui mi rispose con molta flemma dicendomi : “ Il tuo primo insegnante sarà il tuo cane , continua così e vedrai che verrà tutto da sé !”. Così ho fatto . Tea fu la mia prima insegnante , che aprì le porte alla curiosità ed alla conoscenza di questo mondo cinofilo di cui ormai faccio parte da 15 anni ».
Cosa ti impegni a trasmettere ai tuoi allievi ?
« Senza nessun dubbio la prima regola è il rispetto per il cane ; ma anche la sportività ed il divertimento , a mio avviso , sono gli ingredienti giusti per vivere bene e praticare una disciplina cinofila con il proprio cane . Nel momento in cui , in allenamento , in gara o in una semplice passeggiata lo osserveremo attentamente e ci accorgeremo che ci guarda con occhi “ innamorati ” potremo ritenerci soddisfatti perché avremo ottenuto la più importante delle vittorie ».
L ’ Agility ha subito negli anni molte importanti trasformazioni , secondo te può evolvere ulteriormente ?
« L ’ agility in Italia arrivò negli anni 90 . Io purtroppo ho iniziato 15 anni più tardi ed ho ammirato moltissimo i precursori che hanno fatto nascere e crescere questa meravigliosa disciplina cinofila . Avrei desiderato farne parte , ma in ogni caso la mia curiosità mi ha portato a guardare ed a studiare tutti quei video “ storici ”, cogliendone i particolari e ad osservare la continua trasformazione che da quegli anni ci ha portato all ’ Agility moderna . Negli anni 90 , gli attrezzi erano in legno , i tubi non erano fissati saldamente a terra come oggi , le altezze dei salti erano per i large ( all ’ epoca unica categoria ) a 70 cm , ben 10 / 15 cm più alti degli attuali 60 / 55 cm di oggi ; attualmente ci sono fino a quattro categorie di altezza . Le distanze tra gli ostacoli e le linee dei percorsi erano ridotte , da 4 a 6 metri , a differenza di oggi con più di 7 metri lineari . Gli attrezzi sono diventati sempre più sicuri , ponendo come priorità la maggiore sicurezza del cane ; nonostante ciò , osservando quello che sta accadendo in questi anni , rimane la preoccupazione che si sia innescata una tendenza all ’ esasperazione , aumentando i rischi ( che avevamo ridotto con attrezzature più sicure ) per la salute del cane . La disciplina ha subito un ’ evoluzione rapida , ed è stato difficile in alcuni momenti mantenere il passo . Nonostante ciò , credo che ci riserverà ancora molte sorprese ».
Qual è il tuo progetto in OPES ?
« Come Responsabile del dipartimento di Agility Dog di OPES Cinofilia farò in modo di stare al passo con i tempi , proponendo interessanti progetti che manterranno però , sempre al centro , l ’ attenzione alla salute , alla sicurezza ed al rispetto del cane . Come ? In primis attraverso una formazione didattica professionale ed approfondita per chi vorrà insegnare questa disciplina . Abbiamo inoltre in programma un Trofeo OPES Nazionale e l ’ obiettivo di svilupparlo in un circuito regionale , aperto a tutti , ma con diverse categorie che daranno l ’ opportunità ad ognuno di eccellere nella propria ».
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