XL, l'house organ di OPES anno 2, n°6, giugno_luglio 2020 | Page 3
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Finalmente. Un altro raggio di sole illumina lo
sport, ma non paragonatelo ad un nuovo inizio o ad
un’alba. La ripresa degli sport da contatto, dopo
il via libera concesso dal Governo e dalle Regioni
alle discipline individuali e alla ripresa dell’attività
nei centri sportivi, segna un passo importante
nella lotta al coronavirus e nel presunto ritorno alla
normalità. Il virus, subdolo e terribile sia dal punto
di vita epidemiologico sia dal lato economico, non è
scomparso. Circola ancora, ma, grazie ai dispositivi
di protezione individuale, alle nostre nuove abitudini
in termini di igiene e ai protocolli che sono stati creati
per arginare e contrastare la sua diffusione, siamo in
grado di conviverci. Il mondo dello sport e gli sportivi, le
associazioni e le società sportive dilettantistiche, che
ogni giorno sono impegnate nella promozione di quei
valori positivi che costituiscono i pilastri della società,
possono iniziare a riprogrammare la stagione. Si può
guardare il futuro con un po’ di fiducia in più, anche se
bisogna ammettere che il lockdown e la quarantena
ci hanno resi più insicuri e fragili, hanno fatto
vacillare il nostro credo, messo a rischio la mission
e il raggiungimento degli obiettivi che ognuno si era
prefissato di raggiungere. Ora è giunto il momento di
ripartire, di fare il pieno di energie e speranza. Per il
bene dello sport, per la salute individuale dei cittadini
ed anche per la Nazione. Non bisogna dimenticare
che la pratica sportiva - agonistica, amatoriale,
ricreativa, dilettantistica o professionistica che sia
- è da una parte una palestra di vita, poiché educa
le persone a seguire uno stile di vita sano e a vivere
secondo dei valori, mentre dall’altra è una fonte di
ricchezza, poiché permette allo Stato di risparmiare
quasi 2 miliardi di euro l’anno per il Servizio Sanitario
Nazionale. Ed è su questi obiettivi che continuerà a
battersi OPES anche nei prossimi mesi e nel prossimo
futuro. Lo sport deve diventare un diritto garantito
dalla Costituzione e deve essere incentivato
sotto ogni forma, sia tra i giovani sia tra i cittadini
appartenenti alla terza età. La mission del nostro
Ente, anche ora che ha raggiunto il 40° anno di
attività (il 1° luglio), non cambia. Noi siamo le risorse
che, gestendo un programma sostenibile di sviluppo
della promozione sportiva, sociale e culturale,
generano valore per la persona e per la società. Lo
abbiamo fatto prima dell’emergenza sanitaria e lo
faremo ancor di più in questa fase post Covid-19. Tutti
insieme. Ora più che mai.
Buona lettura!