XL, l'house organ di OPES anno 2, n°4, aprile 2020 | Page 9
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NEL RIPRENDERE L’ATTIVITÀ
FISICA DOPO UN PERIODO DI STOP
O DI ATTIVITÀ LIMITATA BISOGNA
TENERE CONTO DEGLI EFFETTI DEL
DETRAINING E QUINDI PRENDERE LE
DOVUTE CAUTELE E RICOMINCIARE
A PRATICARE SPORT IN CONDIZIONI
DI ASSOLUTA SICUREZZA E CON
GRADUALITÀ.
Evidenze scientifiche dimostrano che
già dopo 2 o 4 settimane di inattività si
viene incontro a una riduzione della
massima capacità di svolgere attività
aerobiche. Questa è innanzitutto una
conseguenza della riduzione della
gittata cardiaca, ossia della capacità
del cuore di spingere il sangue verso i
tessuti periferici. Ma il detraining causa
alterazioni anche nella funzionalità
e nella struttura del muscolo: la sua
densità capillare, la distribuzione
delle fibre muscolari, gli enzimi
muscolari, la sezione trasversale,
la forza e la potenza muscolare
vengono influenzate negativamente.
Se poi l’inattività viene prolungata di
numerose settimane il muscolo può
arrivare a non disporre più delle sue
caratteristiche funzionali e strutturali
(atrofia muscolare). Per contrastare
l’emergenza
epidemiologica
da
coronavirus gli italiani stanno quindi
rinunciando non soltanto alla libertà
ma anche a tutti i numerosi benefici
derivanti dall’esercizio fisico. Una
situazione che potrebbe avere delle
gravi conseguenze: basti pensare
che, secondo l’OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità), uno stile di vita
sedentario e la mancanza di attività
fisica causano ogni anno ben 3,2 milioni
di morti. È quindi il momento di dire
basta. Rimanere entro le quattro mura
domestiche non significa dover passare
ore e ore seduti sul divano a guardare la
televisione. Anzi, per affrontare meglio
le difficoltà del momento ed evitare
che questi mesi abbiano conseguenze
eccessivamente negative cercare di
rimanere, per quanto possibile, attivi è
la scelta migliore che si possa fare. Ma
nel riprendere l’attività fisica dopo un
periodo di stop, o di attività limitata,
bisogna tenere conto degli effetti del
detraining e quindi prendere le dovute
cautele e ricominciare a praticare sport
in condizioni di assoluta sicurezza e con
gradualità. Una regola che deve valere
anche per gli atleti professionisti. Ed
è la Federazione Medico Sportiva
Italiana (FMSI) a scendere in campo
per offrire le giuste indicazioni che
possano contribuire all’attuazione di
un corretto stile di vita da parte di tutta
la popolazione e, soprattutto, da parte
di chi ha sempre praticato sport pur
non essendo un atleta professionista.
Le situazioni di affaticamento precoce
saranno normali poiché le capacità
aerobiche sono ridotte; maggiore è
anche la probabilità di infortunarsi
a causa dell’alterata funzione dei
muscoli. Insomma, se non si fa
attenzione si corrono seri rischi per la
salute.