XL, l'house organ di OPES anno 2, n°4, aprile 2020 | Page 7
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La rincorsa dello
Sport alla Fase 2
nel segno della
speranza
UN ALTRO MESE DI STOP FORZATO. L’ITALIA SALUTA APRILE RESTANDO
FERMA SUI BLOCCHI, IN QUARANTENA. EPPURE, RISPETTO AL TRAGICO E
DRAMMATICO MESE DI MARZO, SI INIZIA A VEDERE UNO SPIRAGLIO DI LUCE.
L’emergenza non è passata e i freddi numeri che ogni sera
accompagnano i comunicati e i bollettini della protezione
civile ci ricordano che la partita contro il COVID-19 non è del
tutto chiusa. Soprattutto, non è stata ancora vinta. Tornare
alla normalità o pensare che la quotidianità sarà uguale
a prima non è possibile. Per un po’ di tempo, in attesa di un
vaccino o di cure specifiche, bisognerà convivere con questo
nemico subdolo che ha messo in ginocchio il mondo e causato
danni economici e sociali ingenti. Lo sport, così come altri
comparti economici del Paese, dovrà trovare la forza per
ripartire. Il Paese non può permettersi di rinunciare a quel
mondo fatto di associazioni, volontariato, collaboratori
sportivi, tecnici e dirigenti che professano lo sport di
base, permettendo soprattutto ai più giovani di crescere
in salute e di diventare cittadini attivi grazie ai valori che
vengono trasmessi. Questi attori dello sport sono il punto di
riferimento della nostra società. Ma come si ripartirà? Come
si prepara il mondo dello sport a questa rincorsa al ritorno
alle attività? Lo stato d’animo sarà sicuramente diviso tra
la paura e la speranza. In una simile situazione è normale.
I due impulsi, così distanti ma anche così mescolabili
facilmente, generano nella psiche pensieri che possono
essere ingannevoli. Per superare questa fase servirebbe il
pensiero illuminato di Seneca, autore latino straordinario,
interprete fenomenale del linguaggio e dello spirito umano,
nonché maestro di filosofia senza pari. Nelle lettere a
Lucillio, l’esponente dello stoicismo scrive un verso che
potrebbe essere adottato e adattato alla situazione creata
dal coronavirus: “anche se il timore avrà più argomenti, tu
scegli la speranza”. La speranza, appunto. Quando la mente
si riempie di pensieri neri, oscuri ed ingannevoli, dobbiamo
concentrarci sul bene e indirizzare le nostre azioni verso la
completa realizzazione dei nostri desideri ed obiettivi. Lo
sport, insomma, deve ripartire con una straordinaria
forza d’animo, guidata dalla speranza. In vista del 4 maggio,
giorno in cui saranno allentate alcune misure restrittive, c’è
molta curiosità su come sarà ridisegnato e disciplinato lo
sport che accoglierà gli allenamenti degli atleti professionisti
e di rilevanza nazionale delle discipline sportive individuali
che riprenderanno la preparazione fisica e atletica, in vista
delle qualificazioni olimpiche o della loro partecipazione
a manifestazioni internazionali o nazionali. Il DPCM del 26
aprile ha concesso agli atleti d’élite questa possibilità,
mentre per tutti gli altri una data certa non c’è. Dilettanti
e semplici appassionati dovranno attendere. Con ogni
probabilità, questa fase 2 dello sport servirà da test. Se tutto
andrà bene e se le misure adottate saranno sufficienti, allora
si arriverà man mano alla riapertura di tutti i centri sportivi.
Quando giungerà il momento, però, sarà necessario attenersi
alle regole, onde evitare un nuovo stop a causa di un aumento
del numero dei contagi che potrebbe portare nuovamente
le strutture sanitarie al collasso. Ripartire sì, con fiducia,
speranza, in totale sicurezza e con la consapevolezza che
nulla sarà uguale a prima. Questo è il primo principio a cui
devono e dovranno attenersi nelle prossime settimane e nei
successivi mesi tutti gli attori e gli abitanti del Pianeta sport.