XL, l'house organ di OPES anno 2, n°4, aprile 2020 | Page 32

AGENDA 2030: OBIETTIVO Opportunità di apprendimento per tutti: è questo l’obiettivo numero 4 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ma la pandemia in atto sta mettendo tutto in discussione. L’ONU sostiene che l’istruzione universale è lo scopo ultimo, quello da ottenere mettendo in campo tutti gli sforzi possibili: «Perché un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile». Ogni operazione attuata in questo senso ha dimostrato quanti siano validi e importanti i risultati ottenuti incrementando l’accesso all’istruzione a tutti i livelli, soprattutto per bambine e ragazze, coloro che più spesso sono lontane da queste possibilità. Se oggi, a livello mondiale, è stata raggiunta l’uguaglianza dell’istruzione primaria tra bambine e bambini, sono però ancora solo una sparuta minoranza i paesi che hanno raggiunto questo stesso obiettivo a lutti i livelli della scolarizzazione. È l’ONU a fornirci una sorta di “mappa” per illustrare l’attuale situazione dell’istruzione nel mondo. Da questa risulta che nelle scuole primarie dei Paesi cosiddetti in via di sviluppo l’iscrizione ha raggiunto il 91% dei bambini, ma che sono quasi 60 milioni i piccoli in età scolare che ancora sono esclusi dalla scuola. Più della metà di essi vive nell’Africa Subsahariana, ormai da troppo tempo tra i territori più depressi e poveri al mondo. Ad allontanare i piccoli dall’istruzione contribuiscono poi anche le guerre e i conflitti di vario tipo, tanto che nei territori afflitti da queste piaghe solo il 50% dei bambini è iscritto a scuola. In sintesi, 103 milioni di giovani non sanno né leggere né scrivere e il 60% di loro è composto da donne. Ecco così che l’ONU, in sintesi, stabilisce i traguardi da raggiungere; e lo fa individuando il 2030 come data utile per arrivarci. Gli obiettivi da raggiungere entro 10 anni sono i seguenti: • Garantire a ogni ragazza e ad ogni ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria. • Garantire a tutti uno sviluppo infantile di qualità. 32 EDUCAZIONE • Un aumento del numero di giovani e adulti con competenze specifiche - anche tecniche e professionali - per l’occupazione. • Eliminare delle disparità di genere nell’istruzione. • Garantire un accesso equo, a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale, delle categorie protette. • Portare tutti i giovani, sia uomini che donne, ad avere un livello di alfabetizzazione e una capacità di calcolo almeno accettabile. Inoltre, l’ONU si pone come ulteriore obiettivo del 2030 il seguente: «che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile». C’è poi il discorso della cooperazione internazionale che, all’interno di questi obiettivi da perseguire, dovrebbe fornire anche la presenza di insegnanti qualificati che devono essere formati negli stessi Paesi in via di sviluppo. Un progetto già di complessa realizzazione che si è complicato ulteriormente dopo che sul mondo intero è piombata la pandemia; ora anche i Paesi ricchi e industrializzati si ritrovano assolutamente impreparati ad affrontare il problema e a superarlo. Se poi lasciamo per un momento da parte la comunità internazionale e rivolgiamo la nostra attenzione all’Italia, lo scoglio appare ancora più difficile da superare. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’ONU afferma che «per il periodo