XL, l'house organ di OPES anno 2, n°3, marzo 2020 | Page 31
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nel cuore
l progetto “Play to Train”,
realizzato
da
OPES
in
partenariato
con
Academy
Rudhi Hiti e Champions Factory,
prosegue grazie all’entusiasmo
dei suoi protagonisti in Italia,
Slovenia e Bulgaria. Dietro il
comune obiettivo di favorire
la parità di genere nel mondo
dello sport e, in particolare,
nel coaching, i partecipanti
hanno ideato diverse attività da
realizzare sul proprio territorio.
Nello
scorso
numero
di
XL abbiamo visto cosa sta
succedendo
in
Piemonte
con
l’attività
svolta
dal
maestro Pierantonio Soldato.
Spostiamoci ora dal nord Italia
al profondo sud, in particolare
a Serradifalco, nel cuore della
Sicilia, dove il Sempai Olga
Lopresti sta portando avanti Play
to Train con il coinvolgimento
dell’Associazione
Sportiva
dilettantistica Koshido Budo.
La
disciplina
scelta
per
sperimentare il progetto è
l’Arte Marziale Koshido Budo
del Sensei Michele Lattuca,
una disciplina che mira allo
I
sviluppo armonico e completo
della persona in tutte le sue
dimensioni,
valorizzando
l’identità,
l’autonomia
e
le capacità di ogni singolo
praticante con l’intento di
accrescere le sue potenzialità
psicofisiche.
Si tende quindi alla formazione
globale dell’uomo il quale,
attraverso un incessante lavoro
di ricerca della perfezione
dell’esecuzione
del
gesto
fisico, può raggiungere anche
l’elevazione spirituale cercando
di trovare l’equilibrio tra mente,
corpo e spirito.
A Serradifalco, 6 ragazze dai 15 ai
18 anni tra cinture nere, marrone
e blu e provenienti da diversi
comuni, hanno deciso di mettersi
in gioco.
È stato affidato loro il compito di
gestire, durante la lezione, piccoli
gruppi composti da tre bambini
ciascuno. Sotto la supervisione
del Sempai, le ragazze nel ruolo
di coach devono accompagnare
i
piccoli
nell’esecuzione
tecnica lavorando a specchio o
guidandoli nel percorso ginnico-
motorio.
Sin da subito è stato chiaro che
avere obiettivi definiti e una
programmazione strutturata e
finalizzata a raggiungerli sono
aspetti cruciali e imprescindibili
per la realizzazione delle attività.
Per questo motivo il Sempai
ha strutturato gli allenamenti
includendo momenti di briefing,
durante cui sono stati individuati
obiettivi per ogni mini-gruppo e
sono state pianificate le attività
per raggiungerli.
Passare da allieve a coach
non è stato, e non è tutt’ora,
semplice; le giovani coinvolte
hanno, tuttavia, riconosciuto
nel
progetto
un’opportunità
formativa importante e che le
spinge a dare il massimo.
Facciamo un grande in bocca al
lupo alle ragazze, continuando
a seguire le loro attività sulle
pagine Facebook e Instagram
di Koshido Budo e sulle pagine
social del nostro Ente.