XL, l'house organ di OPES anno 1, n°8, ottobre 2019 | Page 15

GIORNI nel registro del Terzo Settore. Il motivo è semplice: le agevolazioni che ha il mondo sportivo, sia dal punto di vista fiscale che dei rapporti di collaborazione con i vari operatori, non sono state replicate all’interno del Registro degli Enti di Terzo Settore. Per cui, stando così la normativa di riferimento, difficilmente le realtà sportive faranno un salto per andare dall’altra parte. O cambia la normativa, e quindi quello che è previsto per gli Enti di terzo settore generici è previsto anche per quelli sportivi, o altrimenti il salto non verrà fatto». Anche l’Avvocato Sara Kelany ha ribadito il concetto: «Il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore non prevede la promiscuità. Pertanto, un’associazione non può essere iscritta contemporaneamente nel Registro del CONI e allo stesso tempo nel Registro del Terzo Settore. Certo, la Riforma del Terzo Settore interessa le ASD e le società sportive dilettantistiche laddove siano costituite sotto forma di impresa sociale e tra le loro attività previste emerga la natura solidaristica, e quindi la loro natura di Ente del Terzo Settore, come previsto dall’articolo 5 del Decreto Legislativo 117 del 2017. Ciò sta a significare che in linea teorica le società sportive e le Associazioni Sportive Dilettantistiche possono essere iscritte al Registro unico del terzo Settore. Detto questo, però, bisogna vedere se a questi soggetti conviene procedere con l’iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore oppure no. In questo momento la risposta è negativa, perché, non essendo prevista la promiscuità accennata in precedenza, iscriversi al Registro Unico del Terzo Settore per avere accesso ai benefici fiscali della 117 del 2017 comporterebbe la perdita dei benefici fiscali contemplati dall’iscrizione al Registro del CONI. Probabilmente ci potrebbero essere delle potenzialità per quei soggetti che a seguito della Riforma del CONI si vedrebbero espunte da quel registro. Visto che la riforma stenta a decollare e presenta delle criticità notevoli, paradossalmente in questo momento il mondo dello sport è più tutelato proprio perché non vive le problematiche che le associazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale sono costrette ad affrontare». Grazie alla competenza di professionisti del calibro di Luca Scarpa e di Sara Kelany, una due giorni di alta formazione fornisce chiavi di lettura interessanti affinché dirigenti, tecnici, manager e operatori del mondo sportivo possano affrontare la quotidianità dell’associazionismo con molta più serenità. XL / Ottobre 2019 15