XL, l'house organ di OPES anno 1, n°7, numero doppio agosto | settembre 2019 | Page 9
di qualità e quantità, portando avanti il nostro impegno
di ricerca e innovazione sociale e proponendo idee e
progetti per fronteggiare problemi sociali vecchi e nuovi,
perché noi ci siamo sentiti operatori del sociale nello
sport. Siamo cresciuti sia verticalmente, essendo sempre
più radicati e presenti nei territori e nel tessuto sociale, sia
orizzontalmente, visto che siamo diventati un’organizzazione
poliedrica con molteplici qualità e competenze. Utilizzando
una metafora, si potrebbe dire che siamo come una pianta
con un robusto fusto, dove lo sport è la spina dorsale o
il tronco, che ha fatto crescere solidi e floridi rami. Ne
sono esempi i risultati raggiunti dal nostro Dipartimento di
Servizio Civile, come pure l’elezione nel board di ENGSO
del Presidente del Dipartimento Rapporti Internazionali
di OPES, passando per il riconoscimento come Ente di
Formazione Professionale ottenuto alla Regione Lazio dal
Dipartimento Lavoro e Formazione, senza dimenticarsi
degli obiettivi centrati dai progetti di promozione sociale,
sia in termini di posizionamento che di bilancio».
Insomma, parliamo di un Rete Nazionale pronta ad
affrontare le sfide della modernità e della società che
cambia.
maturando; lo testimonia la sfida lanciata sul progetto di
rebranding volta a promuovere una rinnovata immagine
aziendale. Nel 2009, l’Italia iniziava a fronteggiare la crisi
economica, le Pubbliche Amministrazioni cominciavano
a condurre solo attività di “minuto mantenimento” e in
regime di spending review. In quel periodo, in cui venivano
ridimensionate un po’ ovunque le risorse destinate alla
cultura, al sociale e allo sport, noi iniziavamo un percorso
di rilancio di una Organizzazione che viveva una crisi
profonda, non solo economica ma anche di radicamento
e di consenso. Con intorno tanti delusi, scontenti e poco
motivati, senza stimoli e con scarsa fiducia, ci siamo
rimboccati le maniche e abbiamo analizzato e revisionato
una infrastruttura inadeguata, iniziando un processo di
rinnovamento che vedrà forse nel 2020 il pieno compimento
ed anticipando, all’epoca, i tempi di una riforma del Terzo
Settore, del Servizio Civile e dell’associazionismo in genere;
l’unica che forse non avevamo intuito era quella del CONI,
a cui assistiamo con interesse e con qualche perplessità».
Ed ora, a pochi mesi dai 40 anni di vita di OPES, a che
punto siamo giunti?
J. M.: «Abbiamo appena chiuso l’ultima stagione sportiva
con oltre 6000 associazioni iscritte nel registro del CONI.
Considerando che nel 2009 erano “zero” e alla fine del
2011 erano 1000, direi che abbiamo fatto un buon lavoro,
J. M.: «Assolutamente sì. OPES sta cambiando, ma al
tempo stesso rimane sempre la stessa, grazie ai suoi valori,
alla sua identità, alla sua missione di migliorare un pochino
alla volta il mondo in cui viviamo. Da qui la formulazione
della mission: “Gestire un programma sostenibile di
sviluppo di promozione sportiva, sociale e culturale
che generi valore per la persona e per la comunità”.
Abbiamo adottato un modello organizzativo inclusivo e
resiliente, pronto ad adattarsi ai cambiamenti e a valorizzare
l’enorme patrimonio, offerto dagli affiliati e dai comitati
periferici sul territorio, un patrimonio composto da tecnici,
tesserati e associazioni, ma soprattutto dirigenti e manager
di promozione sportiva sociale e culturale, uomini e donne
portatori “sani” di un proprio bagaglio unico, patrimonio
tutto da coltivare di relazioni, passioni ed esperienze
professionali e accademiche. Partendo poi dall’assunto
che non si può essere onnipresenti né onniscienti, abbiamo
allargato la squadra e ci siamo ispirati a dei valori chiari e
condivisi, da qui la nostra vision: “Ispirare ed alimentare
lo Sport ed il Terzo Settore in Italia e all’estero”. In questi
40 anni lo abbiamo fatto attraverso le azioni, le iniziative,
i progetti e gli eventi che abbiamo promosso e realizzato;
attraverso le attività sportive, di volontariato, di ricerca,
di inclusione sociale; attraverso il sostegno dato alle altre
organizzazioni di promozione sportiva, culturale e sociale,
ma anche attraverso la possibilità di rendersi permeabili ad
una società civile che vuole dare il suo piccolo contributo.
XXL / Agosto - Settembre 2019
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