XL, l'house organ di OPES anno 1, n°2, febbraio 2019 | Page 17

XL / Febbraio 2019 persone vogliono comunicare e che, attraverso le mani e il linguaggio del corpo, diventano frasi e non più semplici parole, anche se l’emozione in LIS non si può descrivere, si deve vivere in prima persona. Ciò che è stato detto non è abbastanza per raccontare il nostro entusiasmo nei confronti di questa esperienza tuttavia speriamo si sia percepita l’energia con cui abbiamo affrontato questa formazione, piena di spunti per crescere ancora. Per crescere insieme! circonda. Questa formazione è stata solo un punto di partenza; ci auguriamo che l’anno che verrà sia per noi utile all’apprendimento di valori fondamentali, uno su tutti quello della “cittadinanza attiva”, sintesi di associazionismo, solidarietà ed educazione. Inoltre grazie al nostro compagno di avventura Massimo Tiberio abbiamo iniziato ad avvicinarci al mondo della lingua di segni (LIS). La mamma di Massimo si è prestata a presentarci alcune particolarità del mondo dei sordi meglio identificate come “Cultura Sorda”. Ogni persona che fa parte della comunità dei sordi, oltre al suo nome proprio ed al cognome, ha il “Segno nome” costituito da un segno manuale che lo identifica. Il significato del “Segno nome” può essere determinato da diversi fattori come le caratteristiche fisiche (corpo, viso, capelli, ecc...), la provenienza, il tipo di lavoro ed infine la traduzione del cognome (rossi, verdi, ferro, ecc..). Durante il corso è stata proposta la canzone in LIS “A Modo Tuo” di Elisa che ha suscitato forti emozioni a tutti i volontari. Un sordo percepisce con gli occhi una canzone e con il corpo le vibrazioni della musica. Del cantare in LIS è importante sapere che non è una traduzione in simultanea, ma trasmette le sensazioni che le GRAZIE LINGUA DEI I Volontari OPES (Presidenza Nazionale) 17