XL, l'house organ di OPES anno 1, n°2, febbraio 2019 | 页面 15
XL / Febbraio 2019
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La prima giornata in terra di Albione è iniziata con
la divisione dei partecipanti in due gruppi. Il primo
ha ascoltato una introduzione del rappresentante
di Special Olympics, Tobias Staebler, mentre il
secondo ha svolto attività fisiche destinate a portare
benefici ad atleti e sportivi con particolari esigenze
o necessità. Terminato il ciclo di ore di formazione
a disposizione, i due gruppi si sono invertiti. Chi ha
trascorso la prima parte a seguire le lezioni teoriche
si è concentrato sulla pratica e viceversa. Al ritorno
in hotel sono seguiti dei momenti di riflessione e di
analisi a caldo di quanto appreso o imparato. Ad
esempio, i partecipanti hanno dovuto ragionare su
quello che è successo e su come si sono adattati
alla situazione e alle condizioni date (palla, campo,
sedie a rotelle). Al termine delle attente osservazioni,
i partecipanti hanno ricevuto un feedback
professionale sulle procedure corrette per allenare i
propri atleti.
Il secondo giorno ha visto i partecipanti al coaching
impegnati sul campo prettamente pratico. Ognuno
ha sviluppato delle attività sulla base degli obiettivi
da raggiungere con gli atleti disabili impegnati nel
tennis o nella pallavolo (giocata anche da seduti) e
le ha condivise con i colleghi, ricevendo in cambio
un feedback, utile a variare o ad adattare l’esercizio.
Queste attività sono state preparate e spiegate per
creare un’esperienza sportiva interattiva per gli
atleti con esigenze speciali. Da segnalare il metodo
S.T.E.P. (Space, Time, Equipment, Participation)
proposto da SPARC, che ha permesso ai partecipanti
al corso di imparare ad adattarsi ad ogni attività
o situazione, identificando lo spazio, il tempo e le
attrezzature.
Nel mese di maggio, in attesa che venga redatto
il toolkit, è previsto un secondo corso formativo.
Gli insegnanti, gli allenatori e gli studenti che
prenderanno parte all’appuntamento matureranno
un’ulteriore esperienza, necessaria a creare sessioni
di sport inclusive per atleti normodotati e con
disabilità.
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