XL, l'house organ di OPES anno 1, n°2, febbraio 2019 | Page 10
LO SPORT CONTR
“BULLISMO VS CYBERBULLISMO”
LO SPORT COME ATTIVITÀ DI PREVENZIONE
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La seconda causa di morte tra i giovani in Italia è il suicidio.
Spesso questo drammatico epilogo è legato a fenomeni
come il bullismo o il cyberbullismo. Un adolescente su
due subisce molestie di vario genere e un 20% ogni mese
è vittima di atti devianti che possono essere ricondotti al
bullismo, senza contare che il 70% dei ragazzi vive nel timore
di poter subire le conseguenze di questo triste fenomeno.
Un’indagine del 2014 rivela che i metodi utilizzati per
opprimere psicologicamente una vittima sono per l’1,2%
insulti, per il 6,3% derisioni, per il 5,1% diffamazioni, per il
4,7% esclusioni e per il 3,8% aggressioni fisiche. Nel 2015
e 2016 le suddette percentuali sono aumentate del 10%
circa. Il 59% degli intervistati ha dichiarato di aver subito
atti di bullismo, di cui il 48% saltuariamente mentre il 12%
assiduamente. Il problema negli ultimi anni ha assunto
quindi dimensioni davvero preoccupanti, tanto da
diventare oggetto di numerosi studi e indagini da parte
di enti pubblici e privati. Giovedì 7 febbraio, in occasione
della Giornata Nazionale contro il Bullismo ed il
Cyberbullismo, a Roma, presso la sala Koch di Palazzo
Madama, OPES, rappresentata dal Presidente Marco
Perissa, ha preso parte all’importantissimo convegno
organizzato dall’Osservatorio Nazionale Bullismo e
Doping, dal titolo “Bullismo Vs Cyberbullismo - Lo sport