SNOWORLD WELLcome
Quando grattiamo via dal vetro i ricami geometrici
del freddo per vedere cadere i primi fiocchi di neve,
dentro di noi succede qualcosa di strano, un ribollio.
Il battito cardiaco aumenta e la lancetta finisce a
lambire la zona rossa del fuori giri.
Nella testa si avverte un ronzio arruginito di
ingranaggi che ci proietta nel ricordo, quasi
ancestrale, dei tempi passati. Probabilmente lo
stesso momento di quando abbiamo visto quel
pacco dalla forma oblunga adagiato sotto l’albero
di Natale: così indefinibile che una volta strappato
dall’impaziente curiosità, ci ha rivelato l’inizio
di un gioco fantastico, eterno! Lo sci nella sua
forma più alta e romantica. È stato l’inizio di un
divertimento che pare non conoscere né sosta, né
età e che a tutt’oggi ha la capacità di trasformarci
da social dipendenti a potenziali dott. Jeckyll. Certo
cresciutelli, ma la voglia di tornare a rivivere quelle
emozioni è tutt’ora irrefrenabile. Un tempo, alla
comparsa della prima neve, appena fuori casa, sui
prati imbiancati, in una sorta di ski area self made,
ci si divertiva un sacco. Si risaliva il pendio a piedi, a
spina di pesce o a scaletta e dopo giù, a rompicollo.
Poi qualcuno ha sgraffignato dall’orto del vicino dei
paletti per i fagioli e ha tracciato un percorso che
nelle intenzioni doveva assomigliare allo slalom dei
grandi campioni.
La cosa è andata avanti per tutto l’inverno e
idem la gioia. Così, anno dopo anno, la magia si
è ripetuta. La neve scendeva e via, l’ultimo fiocco
non faceva ora a cadere che il luogo era già bell’e
presidiato. L’entusiasmo scaturito da quella “cosa”
non si è mai attenuato e così, i ragazzacci del terzo
millennio, dotati di super attrezzature, tornano agli
inseguimenti, a saltare su ogni gobba e oltre ogni
avvallamento.
Degli inguaribili sognatori che nella scaletta
elicoidale del DNA hanno uno step differente.
BAD BOYS
Una sensibilità tramandata e dettata da un codice
cromosomico particolare: tarato alla comparsa del
bianco accecante. Così scatta quel click! Quella
molla che ti catapulta sulla strada, subito dietro alle
ruote dello spartineve, per andare a prendere gli
impianti e dare nuovamente inizio alle danze. Oggi
come allora, forever!
DI ART CORTEZ
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