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All’interno di Auschwitz I i nazisti compivano massacri in svariati modi: esperimenti “medico/scientifici”, uccisioni con le camere a gas ed esecuzioni dimostrative. Tutto ciò avveniva in particolare attorno al sistema del blocco 10 e 11. Il decimo era “l’ospedale” del campo, che in realtà rappresentava “l’anticamera della morte”. I medici indicavano, con un cenno d’indifferenza, chi doveva morire e chi, ancora per poco, poteva aggrapparsi alla vita. L’undicesimo era la “prigione” del campo. Era soprannominato dai deportati “blocco della morte”, appellativo quanto mai bizzarro visto che l’intero campo era di per sé un blocco della morte. Nonostante questo, gli internati gli attribuirono comunque questo nome visto che le uccisioni più brutali avvenivano proprio lì dentro. È ancora visibile il “muro della morte” contro il quale venivano fucilati i detenuti, trasformato oggi in un memoriale in cui il visitatore è naturalmente portato a trovare un momento di raccoglimento.
1. Ritrae il momento della selezione in cui venivano scelti i prigionieri destinati al lavoro e quelli destinati al gas
2. Le condizioni dei bambini nei campi
3. Uno dei forni crematori