Prima della regimazione dell’Adige, avvenuta nella se-
conda metà dell’Ottocento, i vitigni più diffusi sulle colline
dei dintorni di Trento fino a Lavis e Mattarello erano gli stes-
si presenti in Valsugana, nella Piana Rotaliana (Teroldego), in
Valle di Non 51) (Groppello) e in Vallagarina (Marzemino e
“Ambrosche”), oltre naturalmente a quelli provenienti da vi-
ticolture mediterranee , già citati a pagina 21 del presente la-
voro.
Tuttavia, l’appartenenza del Tirolo all’area culturale
tedesca suscitava scarso interesse negli studiosi italiani di
viticoltura dell’epoca: citazioni di vitigni coltivati si trova-
no, in particolare, nelle opere degli ampelografi italiani
Giuseppe Acerbi 52) , che elenca molti vitigni della Valsuga-
na e dei dintorni di Trento, e del conte Giuseppe di Rova-
senda 53) .
Nell’elenco dell’Acerbi, fra i vitigni coltivati in Valsuga-
na alle soglie dell’800 troviamo: la Schiava nera, la Biancaz-
«... la Valle di Non è famosissima per le piante e le erbe medicinali. Ol-
tre a ciò dove le colline sono basse e rivolte in direzione del sole delle
fertili contrade d’Italia si producono vini comuni in grande abbondan-
za» (Bacci A., I vini dell’Agro Tridentino e al di là dei monti (cioè nel Tirolo)
in “Storia naturale dei vini”, libro VI, Torino 1990, p. 69).
51)
Letterato e ampelografo mantovano (1773-1846), direttore della “Bi-
blioteca italiana” dal 1816 al 1825. Diede un importante contributo al-
l’ampelografia: nei poderi di famiglia piantò moltissimi vitigni metten-
do insieme una collezione di ben 1522 varietà, provenienti da tutta
Europa. Purtroppo la collezione andò perduta dopo che l’Acerbi fu tra-
sferito in Egitto in veste di console austriaco. Risale al 1825 la sua ope-
ra ampelografica “Delle viti italiane o sia Materiali per servire alla clas-
sificazione”.
52)
È uno dei più importanti ampelografi del secolo XIX. Nacque a Ver-
zuolo (CN) nel 1824 e morì nel 1913. È considerato uno dei più impor-
tanti ampelografi del passato. Raccolse e studiò 3336 vitigni per poi pub-
blicare, nel 1877, il “Saggio di una Ampelografia universale”, la più
grande e celebre collezione viticola del mondo.
53)
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