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Storia della vitivinicoltura toscana
La vite esisteva in Toscana prima ancora della comparsa dell ’ uomo : ne sono testimonianza gli esemplari che ancora oggi crescono spontanei nei boschi della Maremma e che i botanici attribuiscono alla Vitis vinifera , sottospecie silvestris D . C . Questa pianta dioica , volgarmente detta “ lambrusca ”, è presente allo stato spontaneo sia in Italia , sia in altri paesi europei e il suo frutto , in verità non molto pregiato , viene talvolta vinificato per ottenere un vinello acidulo e poco alcolico 4 ) .
Di certo la coltivazione della vite e la vinificazione venivano praticate in Toscana , ad opera delle popolazioni autoctone , ancor prima della fondazione di Roma . Con l ’ arrivo degli Etruschi in questa regione ( IX sec . a . C .) e col diffondersi , nei secoli successivi , del culto dionisiaco di importazione greca 5 ) , la vitivinicoltura aveva ricevuto un grande incremento ed il vino , in questo contesto , aveva svolto una funzione importantissima .
Fin dall ’ arrivo in Etruria dei primi vasi greci d ’ importa - zione collegati , per l ’ appunto , al rituale dionisiaco della bevuta , la cultura del vino era stata improntata su modelli ellenici che avevano influenzato direttamente anche la stessa ideologia del simposio : il cerimoniale conviviale era andato strutturandosi via via in Grecia come in Etruria , con una tappa fondamentale alla fine dell ’ VIII sec . a . C . quando , nella parte
4 )
Cfr . Fontanari Martinatti I ., La vite e il vino nella farmacia di Plinio il Vecchio , Trento 2001 , p . 18 .
5 )
Il culto di Dioniso , dio del vino e dell ’ ebbrezza , fu mediato prima dagli Etruschi e , più tardi , ereditato dai Romani , che trasformarono il nome in Libero e quindi in Bacco . Dalle feste in onore del dio greco ( Dionisie ) nacquero la commedia e la tragedia .
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