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EDITORIALE
In un panorama ufologico che in questi mesi è decisamente statico,
una notizia spicca su altre: il 5 maggio prossimo è stata annunciata
una Conferenza in Messico durante la quale saranno presentate due
diapositive d’epoca che ritrarrebbero dei presunti alieni recuperati
in seguito allo schianto di un disco volante nel 1947 nei pressi di
Roswell. Io non sono molto ottimista: siamo alle solite, si annuncia
una prova “decisiva” in pompa magna, si crea un’attesa spasmodica
nella platea delle persone e ufologi sprovveduti e poi si mostra un
“qualcosa” che è spesso di incerta provenienza, senza protagonisti
di prima mano (e come potrebbe essercene visto i quasi settant’anni
passati) e con originali che sono stati studiati solo da alcuni
ricercatori ma che non possono essere messi a disposizione degli
altri. Non dico che ci troviamo di fronte a questo ma le premesse
ci sono tutte. Sono state mostrate due riproduzioni a “bassa
risoluzione” delle diapositive in conseguenza del quale è partita una
corsa fatta di sostenitori e di detrattori che sinceramente è basata
sul nulla. Aspettiamo allora cosa ci faranno vedere e, più importante,
quale sarà il contesto in cui si inquadrerebbero queste nuove prove.
Testimoni, fatti, documenti analizzati in un contesto storicodocumentale solido e verificabile. Aggiungo che le diapositive
devono essere messe a disposizione di tutti i ricercatori e tutto
questo al di fuori di un contesto di sfruttamento commerciale.
Staremo a vedere ma ribadisco che io sono pessimista. Ritengo che
troppo tempo è passato dai fatti per poter aggiungere qualcosa di
veramente utile.
Vi lascio alla lettura di questo numero che fra le varie cose presenta
un articolo che testimonia quanto sia, a volte, lunga e faticosa la
decifrazione di un caso. Questo pezzo è dedicato ad uno dei più
famosi casi radar-visuale dell’intera storia ufologica. Si tratta del
celebre avvistamento di Bentwaters/Lakenheath del 1956. Si è
cercato di seguire una ben precisa linea temporale, dai primi studi
di MacDonald alle ultime scoperte del Lakenheath Collaboration
Team che ha coinvolto numerosi ricercatori. Tutto questo a
testimonianza del fatto che il caso è molto più complesso di quello
che era apparso all’inizio nei primi rapporti del Blue Book. Molte
cose sono state precisate, numerosi testimoni sono emersi nel corso
dei decenni e le varie narrazioni si sono incrociate nello smentire
e creare nuovi interrogativi. Un bel banco di prova per tutti noi.
Pochi avvistamenti di questi tempi in Sicilia, in mancanza vi forniamo
una rassegna stampa di quello che abbiamo trovato, inclusi gli
sviluppi del controverso caso di Canneto di Caronia.
Buona lettura
Davide Ferrara
IL MISTERIOSO CASO RV
DI BENTWATERS
LAKENHEATH
SCIENZIATI MILITARI,
ALLA RISCOPERTA DI
GENI DIMENTICATI
AVVISTAMENTI IN SICILIA
RASSEGNA STAMPA
CASI STORICI IN SICILIA
ATTIVITA’ ASSOCIATIVA