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La scomparsa di Sergio Tisselli
A poche settimane dalla scomparsa di Giovanni Romanini,
ecco arrivare come un fulmine a ciel sereno
un’altra brutta notizia: si è spento anche il grande
Sergio Tisselli.
Maestro dell'acquerello, ha saputo spostarsi virtualmente
tra l'Appennino e il vecchio West, raccontando
con perizia la grande Avventura come anche le
piccole storie.
Esordisce negli anni ‘80 sulle pagine di Corrier Boy,
per poi realizzare una storia dedicata all'epidemia
di peste che aveva colpito il capoluogo emiliano nel
1630. Prima ancora della pubblicazione, il fumetto
attira l'attenzione del suo concittadino Magnus, che
gli offre la possibilità di disegnare la serie da lui
scritta “Le avventure di Giuseppe Pignata”.
Negli anni seguenti, Tisselli si alterna tra il lavoro di
illustratore e quello di fumettista, muovendosi tra
tarocchi, portfolio, grandi praterie e piccole storie
italiane. Tra i titoli che è giusto ricordare ci sono
senz'altro un libero adattamento del "Kim" di Rudyard
Kipling; “Guerre di frontiera”, da lui disegnato
con Renzo Calegari; e “Sul sentiero del tramonto”,
realizzato su testi di François Corteggiani.
È come illustratore che Tisselli entra però in contatto
con i personaggi della SBE, sul finire degli anni ‘90.
Insieme con Lucio Filippucci realizza infatti le copertine
di “Martin Mystère - L'integrale”, pubblicata
da Hazard. Sembrava poter essere il preludio del
suo sbarco sulle pagine di Dylan Dog, ma con l'Indagatore
dell'Incubo non si sente a suo agio. È allora
con una storia di Pasquale Ruju per l'ottavo Tex Color
che il disegnatore emiliano esordisce uffcialmente in
un albo targato Sergio Bonelli Editore. Purtroppo
rimarrà la sua unica opera per la Fabbrica dei Sogni.
Alessandro Poli se è voluto immaginare così l’incontro
tra Sergio e Giovanni.