Tutti i Bollettini di AMys IL BOLLETTINO DI AMYS nr. 50-2020.def | Page 13
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C.B. - Grazie mille Sergio. Passiamo ora proprio a
Fabio, per avere maggiori dettagli sul lavoro fatto
per La frequenza del caos .
F.P. - Ciao Claud io , co m e e b b i già m o d o d i d irti, il
mondo è davvero piccolo!
Le foto realizzate da Roberta Baria mi sono servite per
realizzare un manichino virtuale di Massimo Polidoro.
Secondo la mia personale visione, infatti, il fumetto do-
vrebbe essere una commistione di D e D ma ad oggi
questa integrazione, per come la penso io, non è ancora
una strada percorribile. Però ci sono altre vie ed una di
queste è quella di creare degli studi tridimensionali dei
personaggi, così da avere il citato manichino virtuale
sempre a disposizione. Ringrazio nuovamente Massimo
Polidoro e Roberta Baria per aver accolto questa mia ri-
chiesta in questo caso specifico, il manichino che ho rea-
lizzato è anche in grado di parlare come un perfetto ava-
tar D. In altre parole, ho creato un Pollard Massimo
Polidoro virtualmente vivo.
C.B. - Ottimo Fabio, sono sicuro che Massimo te lo
chiederà in prestito per farsi sostituire in uno dei
suoi mille impegni televisivi o altro. Oltre a Pol-
lard c'è Arthur Randall Kane, l'antagonista di MM
in questo episodio, che avrà il volto di Benedict
Cumberbatch nonché Von Eriksen e Charlie Fear-
less, già precedentemente apparsi nella saga. Anche
per questi personaggi hai creato un apposito ava-
tar? Quali sono i modelli ai quali ti sei ispirato per
le loro fattezze?
F.B. - Pe r q uanto riguard a V o n Erik se n e Ch arlie
Fearless mi sono basato sui disegni già apparsi nelle vec-
chie storie di Martin Mystère.
Mentre per Kane, diversamente, ho dovuto creare un
character basandomi sulle foto dell’attore e piccola chicca
ho acquistato un action doll a proporzioni di / con le
fattezze dell’attore, che ho sempre davanti quando realiz-
zo le tavole.
Claudio Bovino &
Fabio Piacentini
C.B. - Molto interessante! Puoi dirci qualcos'altro
della lavorazione, dal software utilizzato a qualche
aspetto tecnico particolare o innovativo?
F.B. - No n so se ci so no d e lle inno vazio ni ne l m io
metodo di lavoro. Io disegno direttamente in digitale uti-
lizzando un programma che si chiama Clip Studio Paint,
questo programma permette anche un'integrazione
D/ D, quindi, per quanto concerne la realizzazione delle
parti disegnate mi affido ai tool del programma sopra cita-
to, mentre quando ho bisogno di realizzare e questo ri-
guarda soprattutto i fondali del materiale in D, utilizzo
principalmente Zbrush e Hexagon di Daz d, ultimamen-
te anche Blender.
C.B. - Il tuo modo di lavorare, tra disegno tradizio-
nale e tecniche digitali D si ispira a qualche mo-
dello in particolare? Ci sono altri autori in Italia o
all'estero che lo adottano?
F.B. - Io m i isp iro al m o d o d i lavo rare d e i characte r
designers, all’estero questa è una routine di lavoro abba-
stanza standardizzata. In Italia non so se ci sono altri
autori che lavorano come me, mentre so per certo che
all’estero ce ne sono innumerevoli.
Il mio pensiero è che il fumetto si sta evolvendo per non
estinguersi e anche noi dobbiamo farlo.
Gli artisti moderni dovrebbero mettere da parte il loro ego
e capire che il flusso creativo è una trasformazione che
oggi non parte più da , esistono delle applicazioni che
fanno fare dei balzi avanti nel processo creativo, oggi la
qualità del lavoro è quello che conta di più, ad esempio,
oggi più che in passato, le prospettive devono essere giu-
ste e le anatomie corrette... insomma sto entrando in un
tecnicismo, è per dire che conta solamente ciò che il lettore
vede davanti a se e non come è stato realizzato.
C.B. - Come si è svolta la collaborazione con Ser-
gio Badino e, nel caso, con Massimo Polidoro?
F.P. - Co n Se rgio siam o p o i d ive ntati am ici, q uindi
ogni tanto ci facciamo qualche chiacchierata. In ogni caso
la sua sceneggiatura è talmente completa che spesso par-
liamo di altro.
Con Massimo Polidoro ancora non ho avuto contatti di-
retti, magari in futuro, in ogni caso lo seguo sui social
network nelle sue ’Strane Storie’ che sono molto interes-
sati.
C.B. - C'è una tavola de La frequenza del caos che
ti è particolarmente piaciuto disegnare?
F.P. - ... f o rse la p arte d e l ’giovane’ theremin o la parte
onirica... ci sono talmente tanti spunti ed ambienti in
questa storia che veramente non riesco a scegliere.
Mi è piaciuto tantissimo disegnarla e se ce ne daranno la
possibilità c’è già un progetto di sequel, anzi due, speria-
mo che i tempi siano maturi per proseguire questo ciclo
narrativo, lo spero veramente.
C.B. - Grazie infinite Fabio! E incrociamo le dita
per i due sequel.
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