Tutti i Bollettini di AMys IL BOLLETTINO DI AMYS nr. 42-2018 | Page 11
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Una bella recensione de Le Ombre di Camelot di Franco Villa
Torna in scena la Materia Arturiana nel suo stile
originale delineato da Castelli, quello capace di me-
scolare documentazione, curiosità e creatività, tes-
sendo connessioni letterarie inedite, eseguendo in-
cursioni storiche dove la simbologia del fantastico
diventa metafora molto diretta degli orrori dell'u-
manità.
La rivitalizzazione dell'epopea dei Doni dei Tuatha
de’ Danaan, con la promessa piuttosto forte di com-
pletare la saga delle Sette Spade e di Morgana, è il
piatto forte dell'albo in questione. A ciò si affiancano
l’importante ripresa della saga dei cavalieri di Ca-
melot, assenti dalla serie sin dal lontano 1994, anno
di pubblicazione de “Il cavaliere verde” e la ripro-
posizione della formula più nota dello Speciale,
quella in puro stile "commedia dell'arte" che preve-
de la partecipazione obbligatoria dei consueti com-
primari, nonché il rituale del raduno alla base di
Altrove.
Lo sceneggiatore è comunque attento a non spaven-
tare i lettori moderni, e si impegna quindi, anche a
costo di sacrificare contenuti e stile, a dare l'impres-
sione che la cornice narrativa sia semplice semplice,
molto diretta, senza intrecci impegnativi collocati in
diverse sequenze temporali, senza esplicita erudi-
zione se non il minimo necessario.
Sebbene la trama abbia ampio respiro, sia ragionata
e si dipani lungo diverse direttrici, la “spedizione”
degli eroi e il "ritorno" di Artù sono poco più di una
passeggiata, senza pericoli o battaglie da affrontare.
La prima è coerente con l'ottica del diversivo ideato
da Merlino pur rendendo quasi inutile la partecipa-
zione di Martin Mystère; la seconda è una riflessio-
ne sull'atmosfera di "degrado mitologico" del nostro
presente piatto e vuoto, dove non si possono più
immaginare e narrare grandi avventure di portata
epocale e ampio respiro storico.
Gli spigolosi e arruffati disegni di Torti, sempre più
schematici e sofferti nelle anatomie e fisionomie
spiegazzate fino al limite della deformazione non-
artistica, non si elevano sopra la loro media abituale
(le Amazzoni non sono esattamente bellissime e ar-
rapanti come il comportamento del laido Kelly la-
scia intendere). Grazie a quella che deve essere una
corposa selezione di riferimenti visivi allegati alla
sceneggiatura, le ambientazioni reali e quelle imma-
ginarie sono rese dignitosamente.
Per la serie “tagliare i costi per compensare il calo
delle vendite”, ciò che fu l’albetto allegato e che ora
fa parte integrante dell’albo (ma è stampato capo-
volto) propone le solite argute tavole di raccordo
con cui si tenta di unire tematicamente le ristampe
di fumetti proposti in albetti tematici anni prima: a
Castelli bisogna riconoscere di aver fatto i salti mor-
tali, per convincerci che le tre storie qui ristampate
presentino tutte un argomento “alla rovescia”.
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