Tutti i Bollettini di AMys IL BOLLETTINO DI AMYS nr. 37-2017 | Page 5
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Iginio Straffi: qual era il tuo ruolo e
su quali prodotti hai lavorato? Ci puoi
parlare di questa tua esperienza?
F.P. - Per la Rainbo w collaboravo alla
realizzazione di due Magazine, quello
delle Winx e quello delle Pixie, in qua-
lità di colorista. Non ricordo quante
tavole ho realizzato, forse più di 1000,
ma la cosa importante è che è stata
una collaborazione che mi ha prepara-
to per tutto ciò che è accaduto dopo le
Winx. Lavorare per la Rainbow mi ha
aiutato a capire quanto lavoro c’è su
un prodotto seriale cosi standardizza-
to dove tutti noi - matitisti, chinatori,
coloristi - avevamo libertà di espres-
sione vincolata ad un prodotto che
doveva rimanere sempre uguale. So
che il Magazine è stato venduto prati-
camente in tutto il mondo, quindi in
teoria è come se avessi viaggiato anche
io con il mio nome.
C.B. - Beh, un ottimo modo di viag-
giare! Ma il tuo viaggio era solo all'ini-
zio. Sono molte, infatti, le collaborazio-
ni che hai avuto in ambito editoriale:
Tattilo Editrice, Casa Editrice Universo,
D'Argenzio Editore, Eura, Mondadori. Ce
n'è qualcuna particolarmente impor-
tante per la tua crescita professionale?
F.P. - Sì, ho lavorato per molti case
editrici e realtà differenti come il 3D e
questo mi ha insegnato che il mondo
del fumetto e dell’illustrazione non è
settoriale e per forza di cose sono do-
vuto diventare poliedrico per affronta-
re ogni lavoro al meglio. La mia cresci-
ta professionale l’ho avuta proprio
grazie a questo: aver sempre affronta-
to delle sfide nuove.
C.B. - Per la Star Co mics hai realizza-
to il nr. 4, “Resurrezione”, della bella
miniserie Kep her, alla quale hanno
lavorato altri due autori bonelliani
come Giacomo Pueroni e Roberto Car-
dinale, collega di lavoro anche su
Martin Mystère. Ce ne puoi parlare?
F.P. - Prima di Kep her, sempre per la
Star Comics, ho collaborato al nr. 1 di The
Secret di Giuseppe Di Bernardo, ed è gra-
zie a lui che sono rientrato nel circuito
del fumetto disegnato. Roberto Cardi-
nale è un professionista molto attento
a tutti i particolari quando realizza un
prodotto. Oltre a Kep her ho collabora-
to con lui realizzando le matite del nr.
341 della serie regolare di Martin My-
stère “Le mille gru di Hiroshima”. Non
ho avuto la fortuna di conoscere per-
sonalmente Giacomo Pueroni; ci siamo
solo scambiati qualche mail ai tempi
di Kep her. Considero Giacomo un
artista, un esempio, mi ha molto colpi-
to quello che scriveva e come affronta-
va la vita. Ho sempre un pensiero po-
sitivo per lui.
C.B. - Concordo su tutto Fabio, per
quello, che mi è dato sapere. In parti-
colare, per quanto riguarda Giacomo
Pueroni: ho avuto l'occasione di co-
noscerlo a Milano a una delle scorse
edizioni di Carto o m ics, proprio presso
lo stand dell'AMys, grande persona, e
sono contento che gli sia stato conferi-
to il Prem io Italia 2016 per l'illustrazio-
ne realizzata a corredo del racconto
“Tu non esisti” di Leonardo Patrignani
e pubblicata sul nr. 74 della rivista
Robot (Delos Books). Giusto riconosci-
mento per il suo lavoro e segno tangi-
bile dell'affetto e della vicinanza di
tutti per la battaglia che Giacomo ha
affrontato contro la sclerosi laterale
amiotrofica. Torniamo adesso alle tue
collaborazioni, Fabio. Ormai già da
alcuni anni lavori per la Bonelli: a pre-
scindere dal progetto della miniserie
sulle Nuo ve Avventure a Co lo ri
(NAC) di Martin Mystère, di cui parlere-
mo tra poco, come si ar ticola normal-
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