Tutti i Bollettini di AMys IL BOLLETTINO DI AMYS nr. 37-2017 | Page 13

viaggio Martin visita così le numerose pietre spezzate che secondo la leggenda Orlando avrebbe tagliato con la sua spada, la chiesa di Sant’ Angelo a Treviso che sarebbe stata fondata dallo stesso conte per celebrare una vittoria sui Longobardi, le costruzioni megalitiche nell’ Italia centrale e meridionale, che sarebbero state erette dal nipote di Carlo Magno e dai suoi paladini, e molti analoghi reperti( MM 95, pp. 85- 91). Nella sezione che ricapitola queste visite lo sceneggiatore ha occasione di passare in rassegna fatti poco noti alla maggior parte dei lettori, in una digressione che è tipica della serie di MM e che, lungi da essere un riempitivo, rappresenta invece un elemento integrale della storia. Martin Mystère, pur non credendo alla verità letterale di questi echi orlandiani, ritiene che essi possano celare fatti autentici che la trasmissione popolare avrebbe distorto fantasiosamente. In tale prospettiva, i materiali presentati nelle sezioni erudite della vicenda divengono indizi funzionali alla soluzione del mistero. Tale soluzione, una volta rivelata, comprende un impressionante p atchwork di frammenti culturali disparati; di conseguenza per spiegare la verità dietro le leggende su Orlando la storia arriva a parlare di Merlino, Morgana, Atlantide e Mu, invasioni aliene, Excalibur, il Graal, le carte da scopa, Agarthi, la Torre Eiffel, Stonehenge, Castel del Monte, l’ agopuntura, Ludovico Ariosto( che avrebbe intuito la verità e l’ avrebbe riportata in cifra nel suo poema) e molto altro ancora – in un arazzo che richiama non solo questi elementi ma anche la trattazione che essi avevano già ricevuto in diverse storie di MM. La lunga sezione esplicativa che occupa buona parte dell’ albo 96 diventa così un virtuosistico gioco di incastri che unifica filoni narrativi che si erano dipanati indipendentemente, e per anni, lungo le uscite precedenti di MM. Come risultato, la continuity entro la serie ne riesce grandemente rafforzata, e il mondo immaginario di MM ci guadagna in coerenza e spessore narrativo. Ed è forse come omaggio
alla fonte ariostesca che in questa storia, più che in altre, lo sceneggiatore Castelli pratica con tanta passione l’ arte dell’ intreccio. Di ariostesco, sul piano tematico, annotiamo anche un viaggio di Martin Mystère in una dimensione parallela che appare esattamente come la Luna del Furioso e un duello tra Java e una draga magicamente animata, che fa da versione moderna dell’ archetipo eroico del duello col drago, e al contempo da simbolo della corruzione portata dalla tecnologia, analogamente all’« abominoso ordigno » del Furioso( IX, 91).
Orlando e i paladini di Carlo Magno compaiono come personaggi in sezioni importanti de“ L’ isola che giaceva in fondo al mare”, storia scritta da Carlo Recagno e disegnata da Sergio Giardo per le Storie da Altrove, una serie spin-off di MM, e ambientato nel medesimo mondo immaginario. Qui, sulla traccia di una nota leggenda veneziana, troviamo Orlando che consegna un bocciolo di rosa a una nobile di Venezia, come pegno d’ amore da parte di un amico e compagno caduto in battaglia. Intorno alla leggenda, lo sceneggiatore costruisce una trama densa di complotti che coinvolge, oltre a molti personaggi storici, una caccia al mitico corno di Orlando – qui arma potentissima, e ambita da diverse fazioni. La storia introduce anche il personaggio dello stregone Malagise( con eco più
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