Turismo all'aria aperta n.264 turismo-allaria-aperta-n-264 | Page 42

AMERICA MERIDIONALE: Patagonia u cha de Bochas, El Submarino e l’Hongo. Noi qui, per ovvie que- stioni di spazio, non abbiamo che la possibilità (e la volontà di- chiarata) d’incuriosirvi un po’ con le nostre descrizioni e con le relative fotografie, con la spe- ranza che un giorno anche voi vorrete provare simili brividi. Ma, a fronte delle varie fotografie che abbiamo scattato, ne abbiamo volutamente scelte due, che ve- dete in questa pagina, forse tra quelle meno spettacolari, ma che – a nostro avviso – meglio rendono certe particolarità: la prima rende bene l’aridità del “deserto”, mentre la seconda racconta la realtà che abbiamo trovato a “Cancha de Bochas” (campo di bocce), una delle fer- mate previste lungo il tour orga- nizzato... Dopo la visita procediamo viag- giando adesso in direzione di San Miguel de Tucuman, su una strada davvero panoramica, contornata da calanchi molto ca- ratteristici: si attraversa una grande pianura coltivata a 42 TURISMO all’aria aperta canna da zucchero ed olivi. Questo tragitto di trasferimento ci obbliga a due soste notturne in quanto le strade sì sono molto tortuose, ma anche assai inte- ressanti da vivere... La località di Tafi la raggiun- giamo dopo aver attraversato una vallata molto stretta ed es- serci inerpicati sino a toccare i tremila metri: doppiamo il Passo dell’Infernillo a 3040 metri di alti- tudine e scendiamo verso Quil- mes. Segnaliamo come qui il paesaggio sia ormai mutato to- talmente, viaggiando con un clima caldo secco e in mezzo a distese di cactus altissimi. Il “menù” di oggi ci propone, oltre alla solita razione di chilo- metri, anche nuove e forti emo- zioni: attraverseremo infatti la Quebrada de Cafayate, ove i co- lori delle rocce che troveremo ci appariranno come di una magni- ficenza davvero unica. Le ripide e altissime pareti di roccia, oltre a caratterizzare questo sito naturalistico come già accaduto per altri, creano particolari condizioni di acustica che lo hanno reso famoso, al punto che ad una zona specifica è stata assegnata la denomina- zione di “anfiteatro”: e non è raro che ci sia qualcuno che si esibi- sce liberamente solo per la sod- disfazione di poterlo fare in un luogo magico come questo! Tra i visitatori di ogni età capita che vi siano anche dei veri appassio- nati di arrampicata che, con la loro bravura tecnica, sono in grado di “esplorare” davvero queste immense spaccature che si aprono tra le rocce e che danno accesso ad un mondo a noi, normali nturisti, è purtroppo “vietato”, non dalle norme, ma dalla nostra stessa incapacità tecnica... In compenso, e senza alcun sforzo fisico, potremo perderci nell’osservare i colori, l’agilità e la bellezza di migliaia di pappa- galli coloratissimi che, appesi allo strapiombo sottostante, en- trano ed escono dai loro nidi, del