Come al solito il vostro disco è
molto “popolato” di ospiti eccel-
lenti. Potete spendere qualche
parola per loro e/o raccontare
qualche aneddoto notevole?
Sull’album sono intervenuti Co-
lin Edwin (già Porcupine Tree)
e Alberto Fiorani al basso; Cor-
rado Bertonazzi, Emiliano Cava
e Jasper Barendregt alla batteria.
E, ancora, molti altri professio-
nisti, tra cui il Quartetto Indaco.
passioni: il cinema, la tecnolo-
gia, i videogiochi, i libri, i viaggi...
Quando leggi un libro o guardi
un film, sei investito da una tale
quantità di idee da sviluppare che
si susseguono come in una sorta
di effetto domino. La mia musica
nasce da un’idea di movimento
che passa attraverso l’immagina-
zione: scene di vita, storie, traumi,
paure, passioni che scaturiscono
da una sequenza di immagini.
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Avete confessato una passione
per le colonne sonore, che po-
trebbe diventare qualcosa di
concreto visto l’etichetta per la
quale avete firmato. Raccon-
tateci il film del quale vorreste
firmare la soundtrack.
Ahah, tratterò qualsiasi film da
musicare come il mio preferi-
to! La Cleopatra, per la quale
abbiamo firmato, distribuisce,
sviluppa e produce diversi film,
tipicamente horror o con una
forte componente musicale, da
The Devil’s Domain (con Micha-
el Madsen) a The Black Room
(in programmazione su Netflix),
Halloween Pussy Trap Kill! Kill!,
The 27 Club, England Is Mine,
A Spasso con Bob. Sono sempre
stato un cinefilo appassionato e
mi piace l’idea di poter scrivere
colonne sonore: spero che que-
sta collaborazione ci possa aprire
delle prospettive importanti.
Per la bonus track A Playful Day
cercavamo un’esecuzione ritmica,
energica, asciutta, ma era difficile
ottenere quel risultato, soprattutto
a causa degli incastri ritmici e dei
frequenti avvicendamenti tra arco
e pizzicato. Dopo un giorno di
prove, abbiamo ripiegato su una
registrazione multitraccia. Jacopo
ha sovrainciso violino I, violino II
e viola, e Gabriele Monatanari il
violoncello.
Come nasce “Clouds Collide”,
che oltre a essere l’unico brano
davvero “cantato” del disco è an-
che uno dei più curiosi e “teatra-
li”?
“Clouds collide” è l’unico brano
davvero cantato, anche se nel cor-
so dell’album appare e scompare
una flebile voce femminile, che
sottolinea alcuni momenti lirici.
La canzone racconta la storia di
una ragazza che si perde tra i ri-
cordi del tempo. La canta Maria
Chiara Montagnari: ha una voce
lieve ed espressiva che comunica
bellezza, trasparenza, forse inge-
nuità, ma con l’immediatezza che
cercavamo.
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