sono incappata in Claudio (che fa
parte anche dei Think About It), o
meglio, è lui a essere incappato in
me! Ero in prima fila e conoscevo
già tutte le parole di un disco pub-
blicato quel giorno. Chiese di me
e i ragazzi gli fecero vedere alcuni
brani di me che cantavo molto in-
timamente al piano di casa mia. Il
giorno dopo mi scrisse per colla-
borare e da quel momento mi ha
introdotta in un mondo, quello
dell’elettronica, nuovo e affasci-
nante. I due galeotti di cui parla-
vo prima sono ovviamente parte
essenziale del mio progetto oggi:
Stefano De Vivo è alla chitarra e
ha composto con Claudio i brani,
Vincenzo Guerra è il mio (pazien-
te) produttore artistico.
Come nascono le canzoni che
sono finite su disco? Nel cassetto
da tempo oppure accumulate in
fretta prima dell’uscita del di-
sco?
Sono nate davvero per caso, non
esisteva nemmeno l’idea di fare
un disco. Io e Claudio passavamo
giorni in studio a buttare giù idee
e nel giro di tre ore avevamo già
MAËLYS
il tempo adatto
“Mélange” è il primo album ufficiale della giovane cantante pugliese,
che racconta dei suoi brani e dell’incontro con il suo produttore,
il beatmaker italiano Claudio La Rocca, in arte Sup Nasa
Qual è la tua storia fin qui e come
hai incontrato Claudio La Rocca?
Ho sempre cantato, non ho un ri-
cordo di me in cui io non canti.
Al liceo mi sono imbattuta in due
musicisti singolari, Stefano De
Vivo e Vincenzo Guerra e li ho
sempre seguiti nel loro percorso di
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musicisti, la prima fan di un loro
progetto hip hop/nu soul, i Think
About It. È stata alla presenta-
zione del loro secondo disco che
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