JOAN THIELE
volevo essere Jimmy Page
Scelte inaspettate e altre probabilità di canzoni in italiano per la cantau-
trice italo-colombiana, forte di un disco, “Tango”, scritto proprio mentre
ripercorreva le proprie forti radici sudamericane
Vestito arancione, sorriso e un
po’ di curiosità negli occhi: Joan
Thiele si muove con grazia negli
uffici Universal di Milano. La ra-
gazza italo-colombiana è qui per
presentare alla stampa il suo nuo-
vo Tango, un ballo molto pop ed
estremamente colorato, ma anche
con strati multipli che prendono
origine dalle radici di Joan. “C’è
un riferimento alle mie origini
sudamericane, ma per me rappre-
senta il fatto di toccarsi, emozio-
narsi, arrivare alle persone. Tango
è nato due anni fa in Colombia, ad
Armenia, vicino a Bogotà, dove
vive mio padre con suo fratello
gemello. E’ stato un viaggio molto
forte per me. Sono partita e sono
andata a trovarli in un periodo
difficile, in cui mio padre stava
molto male. Il viaggio mi ha por-
tato ad affrontare le mie paure e la
mia vita in quel momento. E’ stato
molto bello e importante, perché
a un certo punto mi sono com-
pletamente liberata e sono nate
le canzoni. Sono riuscita a espri-
mere tutto quello che avevo den-
tro, quindi piano piano canzoni e
suoni hanno preso forma. E’ stato