TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE #15 | Page 32

CHRIS AGNOLETTO Molte forme di amore (ma anche un po’ di indignazione) nel primo disco del cantautore foggiano, che ha anche un’attività, florida e parallela, di poeta e di scrittore Hai iniziato a lavorare a questo disco nel 2013: come sei arrivato fino all’album? Dopo un lungo periodo di distac- co dalla musica, nel 2013 ho ritro- vato l’ispirazione per scrivere nuo- ve canzoni. Ho messo in piedi un paio di band ma non sono riuscito a trovare la formula magica che le facesse suonare come avrei volu- to. Fino all’incontro con Alberto Nemo, musicista e produttore di Rovigo, con cui è nata un’intesa 32 umana e artistica incredibile, che ha deciso di arrangiare una parte del mio repertorio e produrla per farci un album. Mi sembra che il disco sia per- meato da una certa rabbia di fondo... Il disco è invece permeato di un intenso sentimento di amore, nel- le sue varie forme: l’amor proprio, l’amore per una donna, l’amore per un amico scomparso, l’amore per un’umanità disperata, confusa in programma prossime pubbli- cazioni? Prossimamente darò alle stampe una raccolta di racconti. Nel frat- tempo sto scrivendo un romanzo, un’avventura intrisa di esoterismo e fantasy, che continuerò compati- bilmente con il mio progetto mu- sicale. C’è un rapporto distaccato tra la le due attività: entrambe hanno dinamiche molto diverse di scrittura, ma talvolta ci possono essere delle convergenze; ad esem- pio, canzoni come “Parola d’or- dine: uccidere!” e “L’uomo senza ombra” sono nate come racconti che poi ho avuto l’esigenza di met- tere in musica. e anestetizzata. Ecco, tutto que- sto amore si traduce in un urlo di dolore, più che di rabbia, quando l’oggetto o il soggetto a cui è rivol- to lo si sente soffrire, lo si crede perduto, lo si ved e morire. Come nasce “Il mondo è mor- to”? “Il mondo è morto” nasce da una profonda indignazione, scaturi- ta dall’osservazione del momento storico nel quale viviamo, dove una società ipnotizzata, addome- sticata e frustrata si lascia soggio- gare, schiavizzare e impoverire dal potere di una minoranza occulta. Un’umanità impaurita che vede nemici ovunque, che distrugge e si autodistrugge, incapace di cre- are legami, guidata dalle più basse pulsioni, ormai sempre più slegata dalla propria essenza spirituale, ed è stupidamente felice. Chi è con- sapevole non può che essere in- felice osservando questo mondo, che però, essendo morto, non può che rinascere in qualcosa di me- glio. La tua attività di scrittura inve- ste anche poesie e racconti: hai 33