TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE #15 | Page 18

musicista e anche come persona. Abbiamo fatto vari Festival, diver- se date, abbiamo suonato tanto, abbiamo anche smesso di suona- re per un certo periodo - perché quando senti di non avere nien- te da dire è meglio stare fermi e aspettare - e poi, in qualche mese, abbiamo scritto Slurp. Finalmente abbiamo trovato il suono che sta- vamo cercando, e tutto è venuto facile. Nome “antico”, titolo e coperti- na fumettosa, sotto un vestito indie-pop (anzi a volte perfino itpop) le vostre canzoni hanno testi spesso cantautorali e nostal- gici. Insomma ascoltate più spes- so Calcutta o Guccini? Ascoltiamo più che altro Vasco, Dalla e De Gregori. Calcutta è, come noi “figlio” di Guccini e di quella tradizione da cui non puoi prescindere, perché parte di te, è una cosa ineliminabile. Per quan- to riguarda la nostalgia a cui fai riferimento, è vero, è presente nelle canzoni. Ma sai, la tristezza 18 dioLondra che si vede su un pal- co? Abbiamo fatto qualche data pro- mozionale a Milano e ci tornere- mo a brevissimo, poi suoneremo a Roma, a Rimini ...per queste info siamo sempre attivissimi su insta- gram@radiolondraband e su face- book@radiolondraofficial. Sul pal- co suoniamo il disco, così com’è. Vogliamo riproporre lo spettacolo esattamente come lo abbiamo rea- lizzato su disco, perché ci sembra ci sia un bel groove di fondo. Poi chiaramente qualche sorpresa bel- la la abbiamo inserita in scaletta! e la nostalgia (che oggi sono sen- timenti da cui si cerca di fuggire perché ritenuti fuori moda, per essere fighi bisogna sempre sorri- dere a ogni costo) sono secondo noi quei sentimenti che invece ti costringono a fermarti e a guarda- re veramente dentro e fuori di te. La nostalgia è una cosa molto uti- le, non è da censurare. Come nasce “Quando sei ab- bronzata”, uno dei pezzi secondo me più significativi dell’album? Quando sei abbronzata è anche una delle nostre preferite, siamo felici ti piaccia. Sembra un pez- zo triste ad alcuni, ma in realtà è una vera e propria canzone d’amore. E’ un inno a lei che ti salva, che ti ha preso in braccio quando stavi male, che è presen- te lì a dirti che i tuoi sensi di col- pa devono andare a cagare, che la vita è bella e merita di essere vissuta con tutti i suoi casini. Il disco suona molto “estivo”, pur con le sue riflessioni. Che programmi avete per l’estate? Dove sarà possibile vedervi dal vivo e qual è la versione dei Ra- 19