scritto due pezzi. È stato davvero
un flusso di coscienza e ho trovato
straordinario come alle volte sa-
peva realizzare qualcosa che avevo
in mente senza che lo esprimes-
si poi cosi tanto
chiaramente.
Ci sono molte
influenze inter-
nazionali che si
avvertono nel di-
sco: quali sono i
tuoi punti di ri-
ferimento in as-
soluto?
Ci sono dei nomi
della scena internazionale che
mi rapiscono totalmente. Penso
a Jorja Smith, Thundercat, Sabri-
na Claudio, Daniel Caesar, Frank
Ocean, Sampha, Solange.
Perché hai scelto “Apricot Mar-
malade” come singolo? Che
cos’ha di speciale per te?
È stato il primo brano che Clau-
dio mi fece ascoltare, prodotto da
lui e cantato dalla sua voce. Me
ne innamorai subito, anche se lui
non ne era molto entusiasta. Me
ne sono quasi impossessata, gli
dicevo che se a lui non piaceva sa-
rebbe diventato mio. Rappresenta
molto la mia voglia di andar via,
di visitare bei posti, anche solo
con la mente.
Visto che il disco è uscito
da qualche tempo, avete
già del materiale nuovo?
Ho scritto qualche testo
nelle ultime settimane,
sono tutti molto embrio-
nali e impulsivi, scritti
in momenti di pieno tra-
sporto emotivo circa al-
cune situazioni vissute.
Ho tanto da raccontare
ma sono ancora nella fase di “vor-
tice di pensieri” che va ancora
riorganizzato per far nascere un
prodotto autentico e vero. Qua-
si ogni giorno sento il bisogno di
chiudermi di nuovo in studio e
dar vita a brani emozionali come
è successo con quelli di Mélange,
ma ancora lavoriamo molto per
il tour estivo (che potete visiona-
re sulla mia pagina artista su Fa-
cebook@maelysmusic o sul mio
profilo Instagram@egomaelys).
Ci sarà il tempo adatto per tutto.
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