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PIERPAOLO LAURIOLA il potenziale della musica Giunto al suo terzo album, il cantautore presenta la sua nuova fatica discografica “Canzoni scritte sui muri”, in uscita il prossimo 13 maggio. Attivo sulla scena mu- sicale da ormai trent’anni, con questo album parla di trasformazione e di certezze, raccontate con passione e voglia di sperimentare Di Chiara Orsetti Il tuo nuovo album si intitola “Canzoni scritte sui muri”, e fa pensare immediatamente a muri che creano divisioni e musica che, nonostante tutto, unisce. Che cosa rappresenta per te esse- re un cantautore in un momento storico così delicato? Che poten- ziale ha la musica? La musica ha un potenziale enor- me; essere un cantautore mi dà la possibilità di esprimermi con linguaggi diversi. Puoi mettere in- sieme musica e testo, ed essere un interprete di quel tutt’uno. A oggi è difficile analizzare il ruolo della musica e in particolare del cantau- tore in un momento inaspettato come questo; quando ne saremo fuori, a distanza di tempo, verran- no a galla le riflessioni metaboliz- zate in questi mesi. Il primo singolo estratto è Scu- do e riparo, amaro e coraggioso flusso che fa sentire allo stesso tempo protetti e amareggiati. Che sensazioni hai provato scri- vendola? In chi, o in che cosa, riesci a specchiarti? Scriverla è stato emozionante. La musica l’ho scritta da solo nel mio studio e ho seguito il mio istin-to. Il testo l’ho composto insieme a Sergio Salamone. Erano anni che ci rincorrevamo e questa volta è stata quella giusta. Abbiamo pri- ma parlato a lungo. Successiva- mente ci siamo mandati via mail tutte le idee a cui abbiamo lavo- rato. Scrivere questa canzone per me è stato catartico. Ho pensato a tutte quelle persone che hanno bisogno di affetto, di protezione. Ho pensato che sono fortunato ad avere questa protezione da parte di chi mi vuole bene. I miei punti di riferimento sono tutti quelli che affrontano la vita spendendosi per gli altri. Sono questi i valori che