TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 033 | Page 30

ZERO PORTRAIT Misterioso e mascherato, dopo un’intensa attività da dj, varie collabora- zioni e produzioni con differenti moniker, firma il suo primo lavoro disco- grafico in uscita l’8 maggio 2020 per Antistandard Records. “Pulp” Il tuo attuale moniker fa riferi- mento alla negazione dell’imma- gine che mai come in questi anni ha “colpito” anche i personaggi del pop e dei generi contigui. Che cosa rappresenta la tua de- nominazione Zero Portrait? Da che ho memoria nella mia infanzia ho sempre ascoltato la musica in radio e guardato i vi- deo musicali su Mtv cercando i programmi che trasmettessero la musica che mi faceva fantasticare mondi lontani dalla quotidianità. All’epoca era la musica che mi ri- cordava i videogiochi e i fumetti, e che mi rimandavano mondi cy- berpunk o distese californiane con quei suoi elettronici che, nella mia fantasia, venivano direttamente dal futuro. Questi ascolti creavano in me un’aspettativa sui musicisti, immaginando che facessero una vita diversa da quella di noi altri e mi sono sempre chiesto quale fosse il loro volto. Questo desi- derio ha mantenuto vivo in me quell’attenzione alla ricerca della musica con la fantasia di un bam- bino che provava ad andare oltre dell’ascoltato. Il passaggio negli anni è stato che i dj/produttori e beatmaker sono passati da essere autentici sconosciuti dietro alle macchine a superstar, con volti sovraesposti, interviste fatte trite e ritrite. L’occasione di mostrare l’autenticità artistica è diventata mezzo di propaganda di uno stile di vita consumistico e orientato a fare sponsor più che parlare da esseri umani a esseri umani. Forse abbiamo barattato la piacevolezza del desiderio con la mercificazio- ne ossessiva quasi pornografica dell’atto creativo. Per cui credo, almeno per me ha funzionato, di voler ripristinare una parte di quel “mistero” creativo, non esponen- domi, anche se in realtà si tratta di mera protezione del mio me più autentico, lasciando che la musica sia da colonna sonora e che non parli necessariamente di me ma che, come un’opera cinematogra- fica, ti trasporti in mondi diversi del quotidiano. Il nome pertanto dovrebbe essere Portrait, ovvero ritratto di un’idea, di un luogo ge- ografico o meta. L’aggiunta dello Zero è dovuta in quanto in pas- sato ho avuto altri progetti sotto diversi moniker e, alla giovane soddisfazione di sapere di aver to- talizzato 1k di listens, mi è stato rimandato da gente più dentro di me nel mondo della musica che 1k ad oggi (all’epoca) corrispon- de(va) a Zero. Ho fatto quindi ri- sorsa di questa “delusione”. Per cui voglio concedermi la possibilità di iniziare sempre da zero ogni cosa