TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 033 | Page 26

UBBA BOND “Mangiasabbia” è il nuovo album del duo, portatore di una dedica im- portante e sentita, tra pensieri sulla quarantena e scelte di dischi da ascoltare piuttosto significative e particolari Questo disco ha una dedica im- portante. Se per voi va bene par- tirei da qui. Sì, abbiamo scelto di dedicarlo a una persona per noi importan- te che in poco tempo ha saputo conquistarci, seminando perle di genialità nella stesura condivisa delle parti di fiati che sono uno degli elementi fondanti di questo disco. Si chiamava Daniel Cau e la sua recente ed improvvisa scom- parsa ci ha trovato completamente impreparati e ci ha lasciato scossi e increduli. Ci è sembrato quindi doveroso ricordarlo per sottoline- are, celebrare e lodare le qualità di una persona che in vita ha saputo vivere di musica, con la musica, nella musica. Grazie Daniel. Mi incuriosisce molto il titolo e vorrei sapere su quali basi pog- gia questo disco. Si riferisce e risuona in una parte del testo di un brano intitolato “Su milioni di auto”. La frase in og- getto è “la solita vecchia storia di quando hai sete di deserto e inizi a bere sabbia” ed è stata scritta da Max Guidetti, altro amico e colla- boratore che ha prestato la voce in due brani del disco. La frase suona ovvia e assurda allo stesso tempo: la sete di deserto (quello stesso deserto in cui la sete sembra ov- via) ti porta a bere sabbia (assur- do). Da qui il mangiare sabbia che, ancora per un assurdo con- trasto, rappresenta un’azione sen- za dubbio più corretta: la sabbia si mangia, non si beve. Senonchè il mangiare sabbia non è altro che l’azione del mare, quindi dell’ac- qua che potresti bere, ma non puoi perché l’acqua di mare è essa stessa intrisa di una forma, seppur speciale, di sabbia (il sale). Quin- di rimani a guardare e ad ascoltare la musica, incantato dalle sirene che ti attirano in un mondo ac- quatico, friabile come infiniti gra- nelli di sabbia. Non a caso, l’acqua è il denominatore comune di mol- ti brani del disco. Lavorate un po’ con le porte gi- revoli rispetto ai collaboratori: scrivete pensando a chi potrebbe intervenire oppure prima arriva il collaboratore e poi la canzone? In realtà, nonostante tutti si fac- ciano la fatidica domanda, a nes- suno interessa sapere se sia nato prima l’uovo o la gallina. Il filo d’erba si piega a causa del vento