diventato una piccola celebrazione
di quella che è l’attesa della nor-
malità. Penso trasmetta un mes-
saggio positivo ma non banale,
in questo momento dove siamo
soverchiati di arcobaleni e di po-
sitività un po’ forzata penso che la
sua leggerezza non possa che farci
bene.
E’ anche il primo video che ti
vede nei panni della regista.
Come ti sei sentita dietro la mac-
china da presa?
È stato molto bello. Era un po’ che
questa cosa mi ronzava in testa
e ho preferito fare questo esperi-
mento su una mia canzone. Ho
sempre tante idee e pochi mezzi
per realizzarle e mi sono scontra-
ta con una serie di problematiche
“tecniche” a cui non ero assoluta-
mente pronta. Devo ringraziare
Claudio del Monte con cui ho la-
vorato su altri video, che si è occu-
pato del montaggio e mi ha dato
un supporto tecnico fondamentale
per arrivare in fondo e per tirare
fuori 4 minuti da circa 300!
Chi sono le attrici del tuo clip?
Sono tutte mie amiche, e anche
per questo è stato così bello lavo-
rare insieme, c’è stata da subito
fiducia reciproca e voglia di gio-
care. Ciascuna di noi ha lavorato
sulle proprie resistenze e insicu-
rezze, me compresa, e ognuna di
loro mi ha insegnato cos’è la bel-
lezza. Sono veramente molto grata
per questo.
“Dieci gocce” conclude il viag-
gio di “Dove non si tocca”, il tuo
primo album da solista. E parlo
di “viaggio” non a caso, visto che
l’hai anche accompagnato con
un road movie. Sei soddisfatta
del percorso che hai fatto e qua-
li consapevolezze porterai nel
prossimo disco?
Se mi guardo indietro è stato un
percorso piuttosto denso. Penso di
essere riuscita a fare un lavoro sul
femminile con un focus ben pre-
ciso: dallo straordinario all’ordi-
nario, a far diventare la normalità
e il quotidiano cose da proteggere
e custodire. Sono molto felice di
questo disco e l’unica certezza che
ho è che porterò con me la voglia
di continuare a compiere delle
piccole/grandi imprese affinché la
mia musica continui a essere “so-
stanza”.
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