TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 033 | Page 20

forte. Ci sono dei rischi all’oriz- zonte? DETTORI: Sì è una nicchia molto solida, e gode di stima in tutto il mondo e questo è una ricchezza che va sostenuta. Però il decadi- mento della cultura è un grande tecniche provenienti dalla tradi- zione e dalla contemporaneità. Al contrario di altre tradizioni regionali, a uno sguardo total- mente esterno mi sembra che la musica sarda goda ancora di estimatori e sia ancora piuttosto 20 campanello d’allarme che sta an- cora suonando e ci ha resi assue- fatti a quel disturbo sonoro tipico dell’allarme. Le tecnologie e le proiezioni continue di felicità fit- tizie hanno soppiantato la bellezza dell’arte e della cultura, uccidendo anche la nostra identità. MORETTI: Il mio approccio da continentale adottato dall’isola è proprio quello di un estimatore. Oltre al fascino dalla musica che nasce in questa terra, mi colpisce quanta cultura e con quanta forza e identità si esprime… I suoi riti arcaici, la musicalità della sua lin- gua e tanto altro. Come si vive l’isolamento dovu- to al virus in una terra che l’iso- lamento lo conosce già piuttosto bene? DETTORI: Per alcuni, come me, non e’ cambiato molto, devo es- sere sincero. Immagino però la sofferenza grande che c’è ovunque si guardi. Speriamo finisca presto. Soltanto questo… MORETTI: L’anno scorso sono uscito con un lavoro solista dal titolo “IsolaMenti” che oggi mi sembra quasi profetico. Era frut- to di un percorso personale in cui c’era l’isola come metafora. Non un luogo di esilio ma un luogo di contemplazione verso il tutto. Ora il mio augurio è che questo sia un periodo di contemplazione, di sot- trazione per arrivare all’essenza e da li ripartire verso una nuova di- rezione. Quali saranno i prossimi proget- ti? DETTORI: Guarire… risanare la mente e lo spirito… sognare… amare e continuare a farlo con una determinazione d’acciaio. E se fosse ancora possibile vorrei suo- nare e cantare nei concerti, pic- coli e grandi, con il pubblico che si diverte… e noi, a nostra volta, che andiamo ai concerti di amici e colleghi, una festa di rinascita glo- bale… vivere! MORETTI: Tornare a suonare dal vivo, incontrare la gente, viaggiare e condividere i nostri progetti. Il musicista è nato per suonare dal vivo, in quella magia dell’incon- tro con il pubblico che ogni sera si rinnova. Il nostro mestiere vive di questo. Tutto il resto è “industria”, è un fattore marginale. 21